La Madonna dei Reduci a Mollaro (1943-1945)

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Le origini della festa votiva del 15 agosto a Mollaro risalgono al 1943 quando per iniziativa dei capifamiglia di Mollaro e Tuenetto, sotto gli auspici del vicario curaziale Monsignor Vigilio Parteli, fu sottoscritta una «Promessa a Maria SS. Vergine Immacolata».
Sono gli anni foschi della seconda guerra mondiale. Tanti giovani soldati di Mollaro e Tuenetto sparsi sui vari fronti di guerra, si trovano in grave pericolo. È viva l’angoscia della gente per la situazione minacciosa in cui versa la Chiesa, la Patria, e il mondo intero sotto l’aspetto morale, religioso e civile. La crudele guerra infatti separa e distrugge le famiglie, guasta la serenità più pura e la felicità che Dio ci ha concesso in questo mondo. Mosso da questi sentimenti il popolo di Mollaro promette a Maria, in cambio della sua benevola protezione, di conformare la propria vita agli ideali evangelici riassumendo il loro impegno in tre punti: educare i figli nella Fede cristiana, bandire dalle famiglie la bestemmia e il turpiloquio e recitare ogni giorno il Rosario o parte di esso. I sottoscrittori desiderano inoltre che il voto sia letto pubblicamente in chiesa ogni anno il 7 ottobre festa del SS. Rosario.
Una quarta promessa, ovvero - celebrare ogni anno il 15 agosto una festa votiva in onore della Madonna con Comunione generale e con processione solenne - sarà aggiunta quando, grazie a Dio, terminata finalmente la guerra, tutti i soldati del paese rientrano incolumi in seno alle famiglie.
La gioia per questa notizia è immensa e i reduci si assumono l’onere di acquistare la statua raffigurante la Madonna Assunta in cielo che da allora ogni anno è portata in processione per le vie di Mollaro il 15 di agosto.

Non ci fu invero unanimità nell'assumere l'impegno di acquistare una statua della Madonna in quanto non tutti erano d’accordo ad addossarsi i costi della realizzazione della statua. Ma la questione alla fine si ricompose.


La statua rappresenta l’Assunzione di Maria in cielo ed è scolpita in legno di cirmolo dal maestro scultore Giuseppe Runggaldier di Ortisei come appare dalla targhetta posta al piede dell’opera.
La statua è composta di più pezzi lavorati singolarmente e montati a incastro. La superficie è rivestita con un sottilissimo strato di gesso funzionale per la stesura del colore. Verso la fine degli anni ’50 del 1900 la scultura ha subito un restauro eseguito dal maestro scultore Francisci Virginio da Romeno. La rappresentazione rispecchia lo schema iconografico della glorificazione di Maria che è sollevata in cielo da ben quattro angeli tra le nubi. Pur se priva di particolare pregio artistico la scultura è molto suggestiva e per la popolazione della parrocchia rappresenta un’immagine di grande valore.
Per accogliere nella chiesa la nuova scultura venne costruita nell'abside una nicchia dal muratore Romedio Calliari di Priò. Essa è ornata di marmorino al posto di una preesistente cornice a rilievo che ospitava l’antica pala dell’altar maggiore raffigurante la Madonna col Bambino, san Marco e san Carlo.

Al solo scopo di fare memoria, nella stessa occasione fu eseguito dal pittore Carlo Bonacina l’affresco sulla facciata della Chiesa raffigurante san Marco sostituendone un altro più antico.

Il Voto
Da diverse testimonianze raccolte nel paese di Mollaro è emerso che la promessa fatta dalla popolazione intera fu senz’altro un atto di devozione sentito.

Questo il testo del voto:


Promessa a Maria SS. Vergine Immacolata

Noi sottoscritti a nome delle nostre famiglie nell’ora presente tanto minacciosa sotto ogni aspetto religioso morale e civile per le nostre famiglie, per la Chiesa, per la Patria e per il mondo intero ci rivolgiamo fiduciosi e supplichevole a Voi, o augusta Nostra Madre celeste, implorando il Vostro glorioso e potente patrocinio. Da parte nostra e delle nostre famiglie ci impegniamo con promessa solenne:

1 di educare i nostri figli nella Fede e nella morale cristiana, con l’esempio e con la parola.
2 di bandire dalle nostre famiglie la bestemmia, il turpiloquio, le letture cattive ed ogni occasione di peccato.
3 di recitare ogni giorno in famiglia, in comune, dalla festa di Ogni Santi alla festa di Pasqua la terza parte del S. Rosario e dalla festa di Pasqua alla festa di Ognissanti di prendere parte secondo la nostra possibilità alla Corona che verrà recitata ogni giorno pubblicamente in Chiesa.
4 (Aggiunto il 15 agosto 1945) Di celebrare ogni anno il 15 agosto una festa solenne votiva in onore della Madonna con Comunione generale e con Processione solenne.

Degnatevi, o augusta Regina degli angeli e degli uomini, di accettare e di benedire questa nostra viva preghiera e umile promessa, che confermiamo con la nostra propria firma e che, conservata ai piedi del Vostro venerato simulacro, vogliamo, che rimanga a perpetua memoria della nostra incrollabile fiducia in Voi o augustissima Madre di Dio e Madre nostra.
È nostro vivo desiderio, che questa nostra promessa venga fatta ogni anno pubblicamente in Chiesa nella festa del SS. Rosario.

Mollaro, lì 17 ottobre 1943.



Per molti anni, specie fino alla permanenza di Monsignor Vigilio Parteli (1948) e con don Giuseppe Betta, i vincoli del voto furono fedelmente adempiuti. Fino a tutto il decennio degli anni ’50 del ‘900 il 15 agosto si celebrava al mattino la messa in terzo e al pomeriggio si teneva la solenne processione e si rinnovava l’impegno mediante la pubblica lettura della promessa. La recita del S. Rosario fu praticata con devozione e durante le recite si invocava Maria con una speciale preghiera perché mantenesse la pace nel mondo. Alcuni testimoni conservano il vivo ricordo dei Rosarii recitati sui somassi delle case con un simulacro della Vergine portato a spalla dai chierichetti.

La perdita del carattere religioso nella cultura delle nostre comunità ha notevolmente affievolito la pietà popolare verso le pie usanze di un tempo. Oggi a Mollaro (2021) il 15 agosto viene celebrata la S. Messa e al termine si fa la processione senza alcun altro segno di solennità.
Considerando l’odierna situazione in cui troppi sono i conflitti, alcuni esplosi alle porte della nostra Europa, e sempre più minaccioso si delinea il rischio del terrorismo, sarebbe augurabile mantenere la tradizione se non con il ricco tesoro di preghiere e canti di una volta, almeno con la Santa Messa e la processione in onore alla Madonna Assunta in cielo.
Forse lo si deve anche a quei giovani di Mollaro reduci della seconda guerra mondiale che più di settant’anni fa diedero vita a questa bella devozione.

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