Il tragico destino di un emigrante

Si rievoca il triste fatto riguardante l’omicidio di Placido Chini (1887-1924) di Torra avvenuto nell’agosto del 1924 a Glen Lyon, cittadina nella Contea di Luzerne in Pennsylvania negli Stati Uniti.
Dalla stampa americana - che dette l'annuncio della sua morte appena avvenuta - è chiamato col nome «Felicio» forse per via della difficoltà dei cronisti americani di comprendere la pronuncia di un nome italiano. In realtà il suo vero nome era Placido Chini di Camillo e Maria Zadra ed era membro della famiglia soprannominata «Sóres» di Torra.
Le cause del decesso riportate sul certificato di morte riferiscono di «Ferita da arma da fuoco alla mascella inferiore sinistra - ferita da arma da fuoco all'addome - ferita da arma da fuoco al braccio destro», specificando la modalità e natura della morte come «accidentale».

The cause of death was as follows: gunshot wound left lower jaw, gunshot wounds of addomen, gunshot wounds right arm. - accidentals.



Il fatto
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Il certificato di morte di Placido Chini

Nel tardo pomeriggio di venerdì 8 agosto 1924 Placido Chini, essendo nato nel 1887 trentasettenne, in seguito ad una lite per questioni di gelosia fu raggiunto da ben quattro colpi di pistola che lo uccisero.
Placido stava a pensione in una casa al 414 di Newport Street di Glen Lyon, presso un connazionale, tale Marisa, che la stampa americana - ancora a causa della pronuncia errata del suo cognome - fece diventare «Marrish».

Poiché si sa che Placido Chini e "Paul Marrish” provenivano entrambi dal Trentino, il cognome “Marrish”, apparso nelle cronache e nel resoconto del processo, è certamente la corruzione del cognome Marisa.
La banca dati «Nati in Trentino» contiene tra il 1815 e il 1923, 524 nati con questo cognome, la quasi totalità dei quali battezzati nella parrocchia di San Mauro a Trambileno (Rovereto). Il portale «Cognomix» riporta circa 72 famiglie con il cognome Marisa in Italia, delle quali circa 45 nella Regione Trentino A.A. La parte più importante risiede nel Roveretano (27 a Rovereto, 8 a Trambileno); sempre secondo la stessa banca dati con questo cognome vi sono due famiglie anche in Valle di Non, una a Campodenno e un’altra a Spormaggiore.


Stando ai resoconti dei giornali dell'epoca, Placido si era invaghito della moglie del suo padrone di casa e quella sera venne sorpreso in compagnia di quest'ultima in atteggiamenti confidenziali nel salotto di casa, nonostante i diversi avvertimenti non ascoltati che Paolo Marisa aveva indirizzato alla sua sposa.
Come lo stesso Marisa dichiarò alle autorità di polizia, fu la gelosia il motivo del crimine. Nella sua confessione affermò che da diverse settimane aveva notato che i legami di amicizia si stavano rafforzando tra Placido e sua moglie. Accecato dalla paura di vedersi sottratta la persona amata, reagì rivolgendo parole grosse al Chini il quale - sempre stando alla sua confessione - estrasse un coltello (o un rasoio) nel tentativo di colpirlo. A questo punto Paolo Marisa prese la sua pistola e scaricò quattro colpi che ferirono mortalmente Placido Chini che morì poche ore dopo, alle due di notte circa del 9 agosto, all’ospedale statale di Nanticoke.
Chini Placido era sposato e padre di quattro figli, e la sua famiglia risiedeva in Italia (Placido aveva sposato a Bolzano Ida Melchiori di Isacco e Anna Lebender).

Ida figlia di Isacco Melchiori della famiglia dei «marciòri» di Tuenetto.


Paolo Marisa invece era padre di due figli, entrambi di età inferiore ai cinque anni. Il Marisa e il Chini erano stati impiegati come operai nelle miniere della Susquehanna Collieries Company a Glen Lyon.
Quasi certamente tra Placido e Paolo v'era una solidarietà dettata dalla loro comune condizione di emigrati in terra straniera, comunanza che bene si espresse da parte di Paolo con l'offrire alloggio all'amico Placido. Purtroppo l'infedeltà coniugale destò in Paolo la gelosia che ruppe violentemente quel rapporto di fratellanza tra emigranti.



La stampa

Il fatto fece scalpore nella cittadina di Glen Lyon e alcuni giornali che presentiamo di seguito, ne riportarono la cronaca.
Si avverte che le traduzioni dalla lingua inglese sono approssimative.

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The Wilkes-Barre Record (Luzerne, Pennsylvania) - Sabato 9 agosto 1924
UOMO DI NEWPORT VIENE ASSASSINATO
Felicio Kini di Glen Lyon viene ferito a morte dal proprietario di una pensione durante un litigio
L’ASSALITORE È DETENUTO DALLA POLIZIA
Si dice che le attenzioni rivolte alla moglie abbiano spinto Paul Marrish a commettere il crimine; egli implora l'autodifesa.

Felicio Kini, 37 anni, un pensionante al 414 di Newport street di Glen Lyon, è morto al Nanticoke State Hospital alle 2:30 di questa mattina con quattro ferite da arma da fuoco nel corpo, inflitte, dice la polizia, da Paul Marrish, 35 anni, suo ospite come pensionante, verso le 8 di ieri sera. Marrish è stato arrestato dal poliziotto Stanley Stashey delle forze di polizia di Newport Township, presso la pensione pochi minuti dopo aver scaricato il contenuto del suo revolver nella testa e nel corpo di Kini. Si dice che Marrish abbia fatto una completa confessione della vicenda al capo della polizia di Newport Township, Samuel Caley, mentre veniva portato in questa città dove è stato rinchiuso in una cella della stazione di polizia locale per la notte. La gelosia è il motivo dichiarato da Marrish per aver commesso il crimine. Nella sua confessione al capo Caley, si dice che Marrish abbia affermato che per diverse settimane aveva notato che i legami di amicizia si stavano rafforzando tra Kini e sua moglie. Diversi avvertimenti erano stati dati a sua moglie, ha detto Marrish, ma questi non sono stati ascoltati. Marrish ha detto alle autorità che ieri sera aveva lavorato nel suo giardino e quando è tornato a casa ha trovato sua moglie e il pensionante in salotto. Sono state scambiate parole forti e Marrish dice di aver sparato i colpi quando Kini ha estratto un coltello dalla tasca e ha tentato di attaccarlo. La signora Marrish era in piedi tra i due uomini mentre litigavano e quando Kini cadde, ferito a morte, corse ad avvisare il poliziotto Stashek. Kini è sposato e padre di diversi figli, ma la sua famiglia è in Italia. Marrish è padre di due figli, entrambi di età inferiore ai cinque anni. Sia Marrish che Kini erano stati impiegati come operai nelle miniere della Susquehanna Collieries Company a Glen Lyon. Marrish e la sua vittima avevano vissuto nella stessa città in Italia e apparentemente erano stati in rapporti amichevoli, la reazione della scorsa notte era stata la prima volta che si erano verificati problemi tra loro.


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The Charleroi Mail (Washington County, Pennsylvania) - Sabato 9 agosto 1924
MARITO TRADITO RIEMPIE DI PIOMBO IL CORPO DI UN PENSIONANTE
Wilkes Barre, Pa. 9 Agosto - Paul Marrish, 35 anni, di Glen Lyon, nonostante i numerosi avvertimenti scopre Felicio Chini 37 anni, pensionante nella sua casa, con sua moglie nel salotto, e gli spara ferendolo mortalmente dopo essere stato minacciato con un coltello, ha raccontato oggi alla polizia. Chini è morto oggi nel Nanticoke state hospital.
La moglie, una bella ragazza italiana, di 29 anni e madre di due figli entrambi sotto i cinque anni ha cercato di salvare il pensionante, ma Marrish ha scaricato il suo revolver, infliggendo cinque ferite da proiettile nella testa e nel corpo del Chini. La moglie ha così chiamato la polizia.
Marrish ha confessato alla polizia adducendo di aver voluto difendere il suo onore e se stesso. Entrambi gli uomini erano lavoratori nelle miniere di Susquehanna Colliers Co.


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The Philadelphia Inquirer (Philadelphia, Pennsylvania - Domenica 10 agosto 1924
MARITO GELOSO UCCIDE IL PENSIONANTE NELLA SUA CASA
Trova un uomo sposato in salotto con sua moglie; Spara quattro colpi
L’ASSALITORE È DETENUTO DALLA POLIZIA
Speciale per The Inquirer

Wilkes-Barre, 9 Agosto - La gelosia rabbiosa ha portato Paul Marrish, 35 anni, a sparare quattro proiettili nel corpo di Felice Kini, 37 anni, quando ha trovato sua moglie e il Kini, un suo pensionante, nel salotto della sua casa a Gles Lyon ieri sera tardi. Kini è morto questa mattina all’ospedale statale di Nanticoke.
Marrish si è arreso e in una confessione ha detto che Kini lo aveva aggredito con un coltello. Marrish è stato rinchiuso in prigione in attesa di un’udienza. La moglie e i figli di Kini risiedono in Europa.




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The Wilkes-Barre Record (Luzerne, Pennsylvania) - Lunedì 11 agosto 1924
PRESENTERÀ DICHIARAZIONE DI NON COLPEVOLEZZA
L’uomo di Glen Lyon sostiene di aver sparato a un pensionante nella sua casa per legittima difesa
Paul Marrish, 35 anni, abitante in via Newport al 414 di Glen Lyon, trattenuto senza cauzione con l’accusa di omicidio è stato chiamato sabato in giudizio davanti al giudice di pace John Hagen dal capo della polizia Caley e ha in programma di dichiararsi non colpevole quando comparirà davanti al tribunale della contea, ha annunciato ieri sera l’avvocato di Marrish. La difesa cercherà di dimostrare, ha dichiarato l’avvocato, che il suo assistito ha commesso l’atto per legittima difesa.
Secondo la polizia di Newport, la vittima, Felicio Kini, 37 anni, un pensionante presso la casa di Marrish, aveva prestato un’indebita attenzione alla moglie di Marrish e che aveva ricevuto diversi avvertimenti al riguardo. Quando Marrish è tornato a casa sua venerdì sera, ha trovato il Kini, afferma, nel salotto di casa sua che abbracciava la signora Marrish. Ne sono seguite parole grosse e Marrish dice di aver sparato al Kini quando quest’ultimo ha tentato di impugnare un rasoio. Marrish è stato portato in questa città dal capo della polizia Caley dopo la sparatoria e trattenuto qui fino alla sua udienza preliminare sabato mattina, dopodiché è stato rinchiuso nella prigione della contea di Luzerne dove sarà detenuto senza cauzione fino al prossimo termine del tribunale penale.


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The Wilkes-Barre Record (Luzerne, Pennsylvania) - Mercoledì 17 settembre 1924
L’UOMO DI GLEN LYON VIENE ASSOLTO
Paul Marisa, imputato per l’uccisione del pensionante, dichiarato non colpevole
La giuria è uscita dopo tre ore
L'imputato felicissimo del verdetto stringe la mano ai giurati e ringrazia

Dopo essere stato giudicato non colpevole di omicidio, con un verdetto della giuria alle 9 di ieri sera, Paul Marisa, di Glen Lyon, con il volto sorridente, strinse la mano a ciascun giurato e lo ringraziò, e poi si inchinò solennemente e gentilmente al giudice Jones, che emise il verdetto in assenza del giudice McLean.
Il verdetto di assoluzione è stato un po' una sorpresa in quanto molti credevano che l'imputato sarebbe stato ritenuto colpevole di omicidio di secondo grado o omicidio colposo per aver sparato al suo pensionante Placido Chini. Il verdetto è una vittoria per l'avvocato Henry D. Goldberg, che ha mostrato una notevole fiducia nel suo caso provandoci da solo.
La giuria ha emesso il suo verdetto verso le 9 di ieri sera, tre ore dopo che il caso gli era stato affidato. Raggiunto l’accordo, gli ufficiali del tribunale hanno informato gli avvocati e l'imputato è stato portato giù dalla prigione dal direttore Boldt. Essendo il giudice McLean a Dallas, ha preso il suo posto il giudice Jones. Quando i giurati sono entrati in tribuna, l'imputato sembrava nervoso. Congiungeva e apriva le mani e guardava i giurati con aria piuttosto supplichevole e speranzosa. Il suo avvocato si è seduto al suo fianco e dopo che il verdetto è stato annunciato, il signor Goldberg ha suggerito a Marisa di ringraziare i giurati. Si alzò prontamente e strinse la mano a ciascuno, ringraziandoli in un inglese stentato. È italiano di nascita e oltre alla sua lingua madre parla francese e tedesco. È arrivato in questo paese circa sette anni fa e ha lavorato nelle miniere del West Virginia. È venuto in questa valle lo scorso giugno e il 1 agosto anche il pensionante che ha ucciso è venuto qui dal West Virginia e ha ottenuto il vitto a casa sua.
Ha lasciato l'aula del tribunale come uomo libero per raggiungere la moglie e i due figli a Glen Lyon, con l'avvertimento del giudice Jones di non mettersi più nei guai.
Il caso di Paul Marisa di Glen Lyon - processato davanti al giudice McLean con l’accusa di omicidio per aver sparato e ucciso Placido Chini, un suo pensionante l'8 agosto - è stato affidato alla giuria alle 18 di ieri pomeriggio, dopo le arringhe finali dell’Avvocato Henry D. Goldberg per l'imputato e del pubblico ministero M.H. Salsburg per il Commonwealth. L'imputato è salito sul banco dei testimoni ieri pomeriggio, e mentre ammetteva di aver sparato i colpi dichiarava di averlo fatto per difendere la propria vita quando il pensionante dopo averlo minacciato lo aveva aggredito con un'accetta. Nella sua argomentazione difensiva, l'avvocato Goldberg ha descritto Marisa come un uomo onesto e rispettoso della legge, che non ha fatto altro che difendere se stesso e l'onore della moglie e della casa da un uomo cattivo in procinto di ucciderlo e che aveva l'intenzione di prendere sua moglie. Ha tentato di dimostrare che non c'era nessuna volontà e nessuna premeditazione da parte dell'imputato per uccidere, che Marisa era paziente con il pensionante e che ha preso rivoltella e l'ha usata solo quando quest'ultimo stava per colpirlo con l'accetta. Ha chiesto che l'imputato fosse assolto e rimandato a casa dalla sua fedele moglie e dai suoi figli piccoli.
L'assistente procuratore distrettuale Salsburg ha sostenuto che tutte le testimonianze indicavano un omicidio e che il caso aveva tutti gli elementi di un omicidio di primo grado. Ha ridicolizzato la storia della difesa e l'ha fatta a pezzi, tentando di dimostrare che l'imputato era l'aggressore e che il pensionante, solo per un breve periodo in casa dell'imputato, era la vittima innocente della gelosia dell'imputato. Ha chiesto che la giuria restituisca prontamente un verdetto di omicidio di primo grado.
Il giudice McLean ha pronunciato una sentenza lunga e attenta, considerando accuratamente la testimonianza di entrambe le parti, riassumendo ciò che è stato detto da ciascuno dei testimoni. Ha citato la legge e le decisioni della Corte Suprema per chiarire ai giurati la legge dell’autodifesa e ciò che costituisce l’autodifesa per giustificare un omicidio. Ha dichiarato che l’atto di uccidere per legittima difesa deve essere una necessità vitale per l’autodifesa, e che in questo caso, se i membri della giuria credono all’imputato, quest’ultimo ha lo stesso diritto di agire in difesa della moglie e dei figli. Il giudice ha anche spiegato che cosa costituisce un ragionevole dubbio, e che se i giurati avessero un ragionevole dubbio sulla colpevolezza dell'imputato dovrebbero concedergli il beneficio del dubbio e assolverlo. Il giudice McLean ha concluso dicendo che se l'imputato avesse premeditato un piano per uccidere Chini, se avesse avuto il tempo di pensare all'arma da usare, e l'avesse usata con l'intento di uccidere, sarebbe stato colpevole di omicidio di primo grado; ma invece che se non avesse premeditato, ma avesse inteso sparare per difendersi, sarebbe colpevole di omicidio di secondo grado, e che se non avesse avuto intenzione di uccidere e sparato senza dolo, sarebbe colpevole di omicidio colposo.
I giurati non hanno emesso la sentenza fino a quando non sono tornati dalla cena in albergo alle 7:30 di ieri sera.