La «Sportiva»


Gli albori

Un ruolo di grande rilievo nell’educazione sportiva dei giovani della Pieve lo svolse l’Associazione sportiva «Amici dello Sport» di Mollaro. La “Sportiva”, così è chiamato il sodalizio dalla gente delle frazioni, fu fondata nella primavera del 1976 su iniziativa di alcuni giovani della “Pleu” guidati da Ferruccio Battaini storico presidente della società. Tuttavia l'attività della “Sportiva” iniziò ben prima del 1976.
Con la denominazione Associazione Sportiva Dardine Mollaro Tuenetto iniziò infatti la sua missione già nel 1973. Nella più periferica frazione della Pieve, Dardine, dove la pratica sportiva era considerata quasi una perdita di tempo, fu la lungimirante passione dei primi dirigenti della “Sportiva” a promuovere la disciplina dell'atletica poichè questa era alla portata di tutti. E così decine di bambini e ragazzi e non solo, ebbero l'opportunità di praticare lo sport.

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I colori sociali verde arancio della Polisportiva Amici dello Sport di Mollaro

Le manifestazioni sportive popolari più in voga in quei primi anni settanta erano le corse podistiche non competitive, e così anche la Sportiva propose nel 1974 a Mollaro, la prima edizione della «Corsa dei Cialendri».
Il discreto successo di quella prima esperienza spinse il gruppo sportivo ad organizzare quello che sarebbe diventato uno degli appuntamenti in valle più apprezzati dagli amatori di corsa campestre: «El ziro de la Pleu» la cui prima edizione si tenne domenica 23 novembre 1975. Ancora in quel 1975 fu ideata un’altra iniziativa che negli anni a venire entrò a far parte degli appuntamenti molto attesi dalla gente della Pieve: la suggestiva «Fiaccolata di Natale» (che si tiene tuttora anche se in forma ridotta).
Furono queste belle e fortunate iniziative che mossero i promotori a dare vita all'«Unione Polisportiva Amici dello Sport» con sede a Mollaro e formalizzata il 28 marzo 1976. Nell'occasione fu eletto dall'assemblea il primo Consiglio direttivo che designò presidente Ferruccio Battaini.
L'ufficialità fu dunque una scelta maturata dalla necessità, in quanto come società sportiva, operava già da qualche anno. Col tempo le attività offerte agli amici dello sport furono molteplici e coinvolsero atleti e società in numerosi eventi e manifestazioni provinciali e nazionali. Le discipline sportive praticate erano soprattutto l'atletica, ma anche pallavolo, ciclismo, bocce, calcio, utilizzando gli impianti sportivi messi a disposizione dal Comune.
Gli Amici dello Sport facevano una proposta concreta: offrivano uno sport per tutti, uno sport che fosse una reale occasione di crescita personale e di miglioramento della qualità della vita. In questo gli Amici dello Sport ci tenevano ad essere come amavano ripetere una società aperta, libera, partecipata, democratica e motivata.
Ferruccio Battaini durò in carica fino al 1981, in seguito gli subentrò Ettore Tarter.

Agli inizi degli anni '90 gli «Amici dello Sport» decisero di separare l'attività del gioco delle bocce con la creazione della Società Bocciofila "La Pieve" che per molti anni fu presieduta da Pierino Casagrande. Alla guida della "Sportiva" - con le tutte le altre attività - venne eletto Ettore Tarter che restò in carica fino alla morte avvenuta nel 2020.

Attualmente l’«Associazione ADS Mollaro» è diretta da un Consiglio Direttivo presieduto da Dino Melchiori di Tuenetto e offre ancora la collaborazione al Coni, al CSI e alla scuola primaria attraverso la realizzazione di progetti mirati ad avvicinare i ragazzi alla pratica sportiva non agonistica.
Centinaia sono state le ragazze e i ragazzi che hanno indossato la casacca arancio-verde di questa società sportiva che è giunta ormai alle soglie del mezzo secolo di vita.

La «Corsa dei Cialendri»

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Il volantino della terza edizione
(Archivio Melchiori A.)

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Biglietto di ringraziamento
(Archivio Melchiori A.)

L’occasione di organizzare una corsa campestre fu offerta dalla tradizionale festa di carnevale che si tenne a Mollaro l’ultima domenica prima della Quaresima del 1974, che quell'anno cadeva il 24 febbraio, quando era usanza preparare i canederli in piazza. Da qui il nome che venne imposto alla corsa. Una marcia campestre non competitiva di chilometri 8 con partenza e arrivo a Mollaro. La Corsa dei cialendri era aperta a tutti senza limite d’età. Lungo il percorso (del quale non si ricorda il tracciato) erano stabiliti dei posti di controllo dove ogni concorrente faceva marcare il proprio cartellino, la prova che aveva percorso per intero il tracciato. Ogni partecipante che aveva il cartellino contrassegnato regolarmente riceveva una medaglia a ricordo della sua partecipazione. Naturalmente il podio sia maschile che femminile era premiato con adeguate coppe. Altro importante premio era assegnato al gruppo più numeroso. Di questa manifestazione si è conservato un volantino relativo alla terza edizione che si tenne domenica 29 febbraio 1976 dal quale apprendiamo che la quota di iscrizione era fissata il 1.500 lire. Le iscrizioni si accettavano fino alle ore 20:00 del giorno precedente presso il Bar Prantil di Mollaro oppure in mattinata prima della partenza della gara. Leggiamo sul volantino: “Tutti i concorrenti sono liberi di compiere il percorso al passo che ritengono più opportuno. Durante il percorso a all’arrivo funzioneranno dei posti di ristoro”. Il programma di quella edizione prevedeva alle ore 9 la punzonatura seguiva la partenza della corsa alle ore 10. A partire da mezzogiorno canederli per tutti e alle 14:30 la premiazione. Il pomeriggio fu allietato dalla Banda Sociale di Romeno. La Corsa dei Cialendri conobbe di sicuro tre edizioni; della quarta che si sarebbe dovuta tenere nel 1977 non rimane nessuna documentazione. Probabilmente l'ultima domenica di carnevale di quell'anno era brutto tempo oppure c'era tanta neve e per questo rinviata all'anno successivo 1978 come farebbe pensare l'invito pubblicato sul pieghevole della terza edizione del Ziro de la Pleu del 1977 che annuncia la quarta edizione della Corsa dei Cialendri per l'ultima domenica di carnevale del 1978. Senonchè nella primavera del 1978 si organizzò un'altra corsa: «Na tonda ai Ziròdi» della quale si dirà in seguito.

La Fiaccolata di Natale

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L'invito alla Fiaccolata di Natale
(Archivio Melchiori A.)

Tanti giovani e meno giovani, muniti di una torcia a vento, partendo dai vari paesi della Pieve confluivano nell’antica chiesa pievana di Torra per la celebrazione della S. Messa della Notte rievocando in questo modo il racconto evangelico dei pastori che si recano alla capanna per adorare Gesù. Questa era la Fiaccolata di Natale proposta dalla "Sportiva" per la prima volta la vigilia di Natale del 1975. L’idea, alquanto felice, era un formidabile messaggio di unità dei paesi dell’antica Pieve. Nel silenzio della fredda notte di Natale decine di fiaccole illuminavano i remoti sentieri che giungevano a Torra; da Priò e da Dardine attraverso il Cirò, da Mollaro percorrendo il sentiero “dei dossi”, da Tuenetto su per il ripido cammino che parte dalla Miniera; nelle vicinanze della cava della Miniera san Romedio sul Cirò una serie di barattoli metallici riempiti di segatura impregnata di carburante erano accesi a formare la scritta “Auguri” un colpo d’occhio di una suggestione che più tardi si perse con l’uso di generatori di corrente elettrica.
Tutta la popolazione della Pieve gremiva la chiesa e al termine della Messa solenne lo scambio degli auguri, a tutti veniva offerta una fetta di panettone e una bevanda calda. La Fiaccolata di Natale diventò negli anni una tradizione consolidata. La Fiaccolata visse negli anni ottanta del 900 una stagione di grande partecipazione della gente; convinti sostenitori della bella manifestazione furono i monaci della Comunità benedettina camaldolese appena insediatasi nella canonica di Torra. La messa solenne partecipata da decine di fedeli di tutti i paesi era animata nei primi anni dal coro parrocchiale di Mollaro-Priò e successivamente in alternanza con quello di Segno. Per alcuni anni fu presieduta dall'indimenticato don Adelio Frasnelli.
Non è stato possibile accertare in che anno si sia tenuta per l’ultima volta la Fiaccolata di Natale nell’antica Pieve di Torra, oggi purtroppo non si rappresenta più.



El ziro de la Pleu

El ziro de la Pleu rappresenta una delle iniziative che ha caratterizzato maggiormente la "Sportiva", che sugli stampati si definiva già nella prima edizione "Gruppo Amici dello Sport" suppure non fosse ancora ufficialmente costituito. Il carattere della corsa campestre restava non competitivo e il percorso, lungo 12 chilometri con partenza e arrivo a Dardine, toccava tutti i paesi della Pieve arrivando fino a Taio. La prima edizione si tenne domenica 23 novembre 1975. La data può sembrare stagionalmente tardiva ed effettivamente lo era, ma all’epoca la raccolta delle mele terminava ai primi di novembre e questa era una specie di festa di fine raccolta; non a caso veniva messo in palio il Trofeo Golden Delicious e la manifestazione era patrocinata dalla Co.F.C.A. il moderno magazzino dei paesi della Pieve in servizio da pochi anni.

La quota partecipativa fu fissata in quella prima edizione a 1.500 lire. Lungo il percorso, che ogni concorrente poteva compiere con il passo che preferiva, erano allestiti dei punti di ristoro. Il gareggiante che, in regola con i controlli effettuati sul tracciato, si aggiudicava il trofeo, ai seguenti e fino al quinto posto era assegnata una coppa. Per tutti gli altri, che comunque dovevano tagliare il traguardo entro 4 ore, una medaglia "artistica" ricordo.
Allo scopo di incrementare il numero dei partecipanti furono istituiti premi speciali al gruppo più numeroso, al concorrente più giovane, a quello più anziano e altri. Questo evento era molto sentito specialmente nella frazione di Dardine. I paesani erano molto orgogliosi di ospitarlo perchè godeva di un certo prestigio in quanto vi partecipava un comitato d’Onore formato dalle autorità comunali con il Sindaco e gli assessori, i Presidenti delle varie cooperative, il Comandante della Stazione dei Carabinieri, il Comandante dei Vigili del Fuoco, i Direttori delle aziende presenti nella zona. Il comitato d'Onore dell'edizione 1975 era così composto: Ziller Cav. Alessandro Sindaco del comune di Taio, Zanolli Remo vice-Sindaco, Chini Silvio Presidente della Co.F.C.A., Battaini Dante assessore del comune di Taio, dottor Lapira Salvatore ufficiale sanitario, Maresciallo Saccomano Tommaso Comandante della stazione Carabinieri di Taio, Gosetti Vittorio Presidente Cassa Rurale di Taio, Collini Albino Direttore della Lange Italia S.r.l. e infine Mendini Dario Comandante dei Vigili del Fuoco di Taio.
La giornata di festa a Dardine si concluse da con la rassegna di canti eseguiti dal «Coro Croz Corona» presso la sala comunale. Imponente il dispiego di volontari: scorrendo le annotazioni organizzative si contano ben 34 persone impegnate sul percorso tra posti ristoro, segnaletica, punti controllo, operatori radio, parcheggi, sicurezza. Inoltre il personale adibito alle cucine, alle casse, al servizio bar eccetera.
Fu un grande successo quell'edizione del 1975: il "Gruppo Amici dello Sport" potè elargire alla Scuola Materna di Mollaro un contributo per la Festa di Natale di 20.000 lire.

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1975

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1976

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1977

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1978

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1979


Il percorso della gara iniziava nella piazza di Dardine e imboccata la strada vecchia scendeva nella valle del Rio Tuenetto per risalire a Mollaro. Lasciato Mollaro proseguiva per Segno lambendo il magazzino della Co.F.C.A.; lasciato alle spalle Segno procedeva verso nord fino a raggiungere Taio e quindi di ritorno a Vion e poi scendere a Torra e giù a Tuenetto. L'ultima fatica dei podisti era la salita che portava a Priò il punto più alto del tracciato per poi ridiscendere attraverso le ripide campagne a Dardine.
La prima edizione fu vinta da Luciano Nicoletti al secondo posto si piazzò Livio Fiammozzi e al terzo Danilo Melchiori. Per le donne la prima a tagliare il traguardo fu Chiara Chistè, la seconda Anna Chini e la terza Luciana Zattoni.

La neonata "Polisportiva Amici dello Sport" istituita ufficialmente il 29 febbraio del 1976 organizzò volutamente la seconda edizione de «El ziro de la Pleu» domenica 14 novembre giorno del Ringraziamento, come espressamente dichiarato nell'opuscolo pubblicitario. La quota partecipativa, rispetto all'anno precedente fu stabilita in 2.000 Lire con una maggiorazione di 500 Lire se l'iscrizione avveniva in mattinata prima della partenza. Oltre al Bar Prantil di Mollaro le preiscrizioni erano accettate anche dalla Pro Loco di Cles, presso il Bar Italia Mezzolombardo e il Bar Baccus Trento. Conservando lo schema di premiazione della precedente edizione, venne aggiunto un ulteriore premio messo in palio dalla locale Sezione A.N.A. riservato al Gruppo Alpini più numeroso.
A ciascun partecipante, in regola con le punzonature di controllo oltre alla targa in peltro appositamente creata, venne offerta una confezione di mele offerta dalla Co.F.C.A. novità assoluta nel panorama delle corse campestri in voga in quegli anni che rendeva unica la corsa organizzata dalla "Sportiva". Il gruppo più numeroso si aggiudicò il trofeo, esemplare unico forgiato a mano dal fabbro Urbano Muraro di Mollaro.

Domenica 13 novembre 1977 si tenne la terza edizione, forti del successo ottenuto nelle prime due edizioni, fu sostanzialmente mantenuto inalterato l'impianto organizzativo. Caratteristica di questa edizione una creazione esclusiva offerta a ciascun gareggiante a ricordo della manifestazione. Un piccolo trofeo, un elaborato che si distingueva per la sua originalità. Nel 1977 si allargò ulteriormente la platea degli sponsor come si rileva esaminando gli appunti di Ferruccio Battaini che con grande diligenza ha annotato anche il crescente gradimento della popolazione al «Ziro de la Pleu».

La quarta edizione si tenne domenica 12 novembre 1978. Fu aumentata ulteriormente la quota di iscrizione a 2.500 Lire (con una maggiorazione di 500 Lire in mattinata prima della gara). Il depliant che pubblicizzò la manifestazione fu arricchito da una guida al percorso che metteva in evidenza le bellezze naturali o artistiche che ogni partecipante avrebbe incontrato lungo il percorso. Fu pure lanciato un "Concorso di pittura" sul tema «Il mio paese». Per la cronaca il primo premio (dietro giudizio di un'apposita giuria) fu vinto da Marisa Capone che rappresentò il capitello di Mollaro.

Già da qualche tempo attorno ai fondatori della "Sportiva" si erano raccolti alcuni giovani che opportunamente coinvolti furono portatori di novità. Grazie a queste ragazze e ragazzi fu migliorata ancora la comunicazione e per la quinta edizione che si tenne domenica 11 novembre 1979, ad ogni frazione toccata dal "Ziro" fu associata una leggenda che in conclusione riportava al nomignolo del paese stesso. Purtroppo fu l'ultima volta che si organizzò «El ziro de la Pleu», una delle tante iniziative della "Sportiva", ma forse la più significativa.

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L'albo d'oro del Ziro de la Pleu

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Il profilo altimetrico del percorso del Ziro de la Pleu

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Il manifesto dell'edizione del 1977 (Archivio Melchiori A.)

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Il manifesto dell'edizione del 1978 (Archivio Melchiori A.)


Na tonda ai Ziròdi
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Il volantino dell'unica edizione de Na tonda ai "Ziròdi"

Sull'onda del successo ottenuto con le marce già organizzate precedentemente, nel 1978 e precisamente il 23 aprile, fu organizzata Na tonda ai "Ziròdi". Con molta probabilità questa nuova corsa fu organizzata al posto della Corsa dei cialendri. C'era il bisogno di trovare una collocazione sul calendario più favorevole rispetto al mese di febbraio quando le temperature sono meno invitanti per organizzare una manifestazione sportiva.
La partenza e l'arrivo della marcia non competitiva di chilometri 10 erano fissati a Mollaro. Lo spirito lo troviamo nel breve discorso dei ringraziamenti che pronunciò il presidente Ferruccio Battaini, disse: "Il ringraziamento particolare però lo riserviamo a voi amici sportivi atleti e partecipanti alla manifestazione che con la vostra presenza numerosa ed allegra avete dato vita entusiasmo e giovinezza alla giornata confermando così la validità di queste manifestazioni popolari che non hanno nessuna pretesa di distinguersi, ma servono, se vissute sinceramente a creare nuovi legami umani ed a rinsaldare quelli già esistenti e questo per noi organizzatori che ci siamo impegnati con determinazione è il miglior premio che si possa sperare".
Silvano Bertolini del Gruppo Marciatori Mezzolombardo si aggiudicò la coppa (offerta dalla Cassa Rurale di Tres) del primo classificato: coprì la distanza del tracciato in 42 minuti; al secondo posto Torresani Franco (il prete volante) col tempo di 43 minuti. Al terzo posto si piazzò Redolfi Tiziano del Gruppo Sportivo Brenta Sport. Tra le donne al primo posto si classificò Maurina Lucia (Gruppo Marciatori Mezzolombardo), al secondo posto Rizzi Cristina (G.S.Cavizzana), al terzo Pedranz Lucia (Gruppo Sportivo Amici Vita).
Con 60 iscritti il Trofeo "Creazioni Urbano" (Muraro Urbano fabbro a Mollaro) se lo aggiudicò l'«Unione Sportiva Denno». Un premio speciale fu assegnato all'Unione Sportiva Bassano in quanto gruppo più lontano. Per la cronaca il concorrente più giovane risulta essere stato Sandri Massimiliano di Priò nato nel 1974 il più anziano Bertoluzza Romedio classe 1908.





Il Campionato Valligiano di Corsa Podistica
Gli «Amici dello Sport» sono stati per anni, e ancora oggi lo sono, capofila di un consorzio di associazioni sportive che organizzano ogni anno il Campionato valligiano di corsa podistica (il Valligiano), una manifestazione itinerante tra le più importanti che si tengono in valle.
Come detto l’ADS aderì ancora prima della fondazione della società al Centro Sportivo Italiano (associazione volontaristica che ha per scopo la promozione dello sport come occasione di crescita, educazione, impegno e aggregazione sociale come insegna la visione cristiana dell’uomo e della storia nel servizio alle persone e al territorio in cui vivono). Decine di bambini e ragazzi furono partecipi dei vari campionati organizzati dal CSI e sulla scia di queste competizioni provinciali nacque l’idea di organizzare un campionato valligiano di corsa campestre per varie categorie d’età. Tra le Società sportive nonese l’ADS si presentò da subito come protagonista, sia a livello puramente sportivo e agonistico, sia soprattutto organizzativo. Quasi mai è mancata nella Pieve una tappa del Campionato valligiano che nel 2019 ha compiuto 45 anni. Una continuità rara in questo settore sportivo che solo la pandemia del coronavirus nel 2020 ha potuto purtroppo interrompere.
È programmata una ricerca sulla storia del Campionato Valligiano la cui prima edizione risale al 1974

Il bocciodromo di Tuenetto

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Approvazione dei capifamiglia di Tuenetto alla costruzione del bocciodromo

Il gioco delle bocce ha una tradizione antichissima e continuò a evolversi fino all’attuale versione italiana (diffusasi nel mondo grazie agli emigranti italiani).
La regola principale del gioco, sia esso la raffa o il volo, le due specialità più diffuse, è quella di posizionare, secondo le regole del gioco, la propria boccia il più possibile vicino al pallino. Il gioco delle bocce è molto popolare anche nel Trentino e non fa eccezione la nostra valle.

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Le primissime fasi di costruzione del bocciodromo a Tuenetto

È naturale quindi che, tra le tante attività della Polisportiva Amici dello Sport, si sia dato impulso anche a quella del gioco delle bocce. L’esigenza di avere a disposizione un impianto appropriato per questo gioco risale ai primi anni settanta, quando gli appassionati della Pieve di questo sport dovevano praticarlo esclusivamente su campi privati perlopiù annessi alle osterie. L’intenzione di costruire il bocciodromo sulla particella fondiaria 642, terreno di proprietà del comune catastale di Tuenetto, è del dicembre del 1978. L’area, si presentava come un bosco con piante di scarsa qualità, perlopiù cespugli con qualche robinia. Individuata la zona, l’Associazione Amici dello Sport presentò una richiesta di contributo provinciale per realizzare una zona attrezzata per le bocce con due campi da gioco e uno spazio per la pallavolo.
Ottenuto il finanziamento dell’opera, i lavori iniziarono nel 1979 e furono eseguiti quasi totalmente dai volontari della Polisportiva, dopo che ottennero il permesso comunale e l'approvazione dei capifamiglia di Tuenetto.
Tra i promotori dell’iniziativa l’instancabile Piero Casagrande che qualche anno dopo ricoprirà la carica di presidente della Bocciofila La Pieve, nata dallo smembramento dall’ADS nel 1989.
Si sa che l’avversario più temuto del gioco delle bocce è il maltempo, e poiché sui campi di Tuenetto si svolgevano parecchie gare di livello non solo valligiano, ma anche provinciale e regionale, nel 1986 si stabilì di dotare di copertura i due campi, la cui costruzione si completò nel tardo inverno del 1987 con un costo di trenta milioni di lire.
I campi coperti, l’accogliente spogliatoio e il piccolo bar annessi all’impianto, fanno del bocciodromo di Tuenetto un punto tra i più importanti della provincia per la pratica di questo sport che ancor oggi è largamente utilizzato.

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Il comune di Taio dà il proprio sostegno alla realizzazione dell'opera























FOTOGRAFIE
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Ricordo della II Edizione del Ziro de la Pleu anno 1976

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Ricordo della V Edizione del Ziro de la Pleu anno 1979

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Adesivo promozionale di «Adiessestate» del 1981

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Portadocumenti gadget della «Sportiva»

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Pieghevole «Adiessestate» del 1981 (fronte)

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(Retro)

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Corsa dei cialendri

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Fiaccolata» del 1977

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«El ziro de la Pleu» edizione 1975

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Programma

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Regolamento

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1977 Lista dei calciatori dell'ADS

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Divisa da ciclista della sportiva ADS Mollaro

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Ricordo de «El ziro de la Pleu» anno 1977