La Coscrizione

Il servizio militare obbligatorio fu una delle disposizioni legislative che per i motivi più disparati (soprattutto perché determinava per le famiglie la mancanza di forza lavoro nei campi) più infastidirono la popolazione fin dai tempi napoleonici.
Venendo a tempi più recenti la coscrizione era ritenuta il passaggio definitivo dall’età dei malmaduri a quella della maturità, i giovani maschi che avevano compiuto il 18° anno di età erano chiamati alla visita di selezione per il servizio militare. L’iscrizione dei neo-maggiorenni maschi nella lista di leva era l’occasione di svariate tradizioni. Nell’800, all'epoca in cui i nostri paesi facevano parte dell'Impero Austro-ungarico, i coscritti erano soliti, recarsi alla visita militare su carri addobbati di frasche, dopo aver assistito alla s. Messa alla quale partecipavano le coscritte e i famigliari. La visita si svolgeva con una certa pomposità istituzionale ed erano coinvolti oltre che gli ufficiali militari anche il sindaco. Talvolta per l’occasione si facevano ritrarre in una foto ricordo.
Nei nostri paesi i coscritti andavano in giro per il paese cantando tenendosi le mani sulle spalle e non mancava mai il fiasco di vino o la sosta all’osteria. Le reclute portavano cappelli piumati e infiorati e dei fazzoletti, dono delle coscritte, che mettevano al collo.
Nel secondo dopoguerra i coscritti, che a far la visita si recavano al distretto di Trento, acquistavano i fazzoletti nappati e altri gingilli presso un negozio specializzato che si trovava nei pressi del ponte dei Cavalleggeri a Trento. Al termine della visita si veniva dichiarati abili ovvero idonei a svolgere il servizio militare; se non era dichiarata l’abilitazione si era s-ciartadi e ciò generava una certa discriminazione.
La categoria dei «rivedibili» avrebbero dovuto ripresentarsi per la visita. In certi paesi i coscritti piantavano un pino altissimo nella piazza con un cartello fissato sulla vetta con la scritta “W la classe…”, scritta che veniva fatta talvolta anche sui muri.
Di solito ai coscritti spettava il compito di portare le sacre immagini nelle processioni e proclamare il Trato marzo. Negli anni sessanta e settanta del novecento le tradizionali espressioni spensierate della coscrizione andarono via via perdendosi soprattutto a causa della sospensione del servizio di leva obbligatorio.


L'ultimo coscritto a Tuenetto

È stato Mario Paoli, fu Marino e Dorina Melchiori classe 1971, l’ultimo coscritto di Tuenetto che prestò il servizio di leva. Arruolato il 2 novembre 1990 trascorse il periodo del CAR presso la Brigata Alpina Cadore, Battaglione Belluno nella Caserma Tommaso Salsa nella città cadorina. Il 4 dicembre 1990 fu avviato al servizio a Dobbiaco nell'Artiglieria da montagna presso la Caserma Piave la stessa del celebre motto "Tasi e tira"; inquadrato nella 29° batteria, Gruppo Asiago vi rimase quattro mesi circa. A causa della cosiddetta «Guerra del golfo» nel marzo del 1991 trascorse alcune settimane a Rovigo, per essere poi definitivamente assegnato alla Brigata Alpina Tridentina Battaglione logistica di stanza a Varna di Bressanone presso la Caserma Enrico Sader dove fu congedato dal servizio di leva il 15 ottobre 1991.
Da allora, come detto, nessun altro giovane di Tuenetto, partì per la naja.


Il Gruppo A.N.A.

Portata a compimento la naja (18 mesi poi diminuiti a 12) se il servizio s'era svolto nel corpo degli Alpini, (come avveniva per la maggioranza dei giovani nonesi) si apparteneva al «Gruppo A.N.A.» del proprio paese o di quello prossimo.
Nel corso degli anni gli alpini di Tuenetto furono aggregati al gruppo di Mollaro, poi a quello denominato «Cirò».

Il principale promotore dell'associazione Gruppo Alpini Mollaro-Tuenetto fu il maestro Beniamino Brugnara. Viva è la memoria in paese della cerimonia di benedizione del gagliardetto avvenuta nel 1959 che portò a Tuenetto centinaia di penne nere e addirittura la fanfara alpina come testimoniano le numerose fotografie. Il gagliardetto della Sezione Alpini ebbe come madrina la signora Livia Coletti (moglie del caduto Alfredo Melchiori). Successivamente, scioltosi il gruppo di Mollaro, fu fondata una nuova sezione che comprendeva gli Alpini di Dardine. Infine gli alpini delle frazioni di Tuenetto, Priò e Dardine si fusero nel Gruppo Alpini Zirò. Per la sede del neonato gruppo, nel 2018 si scelse l'avvolto della casa sociale di Tuenetto.

Sabato 10 marzo 2018 fu benedetta la nuova sede del Gruppo Alpini Zirò a Tuenetto. La festa iniziò con la s. Messa celebrata da don Giuseppe Zanon (fratello del compianto don Agostino per tanti anni parroco di Priò) nella chiesa di Tuenetto, che durante la cerimonia ricordò come “gli Alpini rappresentino la punta di diamante di una comunità perché portatori di valori non solo patriottici, ma squisitamente cristiani come quello dell’aiuto ai bisognosi”.
Al termine della Messa un corteo di Alpini con alcune rappresentanze di gruppi dei paesi vicini, sfilò per il paese fino alla nuova sede ricavata nell’avvolto della Casa sociale e reso accogliente con un mobilio essenziale, ma comodo per accogliere le sedute del Consiglio direttivo. Il Gruppo Alpini di Zirò conta 45 soci alpini e 7 soci “Amici degli alpini” ed è presieduto da Cristian Brida di Priò. L’età degli associati è piuttosto avanzata, a causa della sospensione del servizio di leva ― lamenta un alpino del gruppo ― circostanza che ha determinato l’assottigliamento progressivo degli alpini. La rappresentanza dei giovani è comunque, al momento, ancora garantita. La festa, dopo l’aperitivo offerto presso la nuova sede, continuò presso il Ristorante Vervasio di Vervò con un pranzo tra ex-commilitoni.

L’associazione è attiva soprattutto nella partecipazione alle annuali adunate, anche zonali e soprattutto per portare avanti i valori del corpo, che, oltre a tener vive le tradizioni degli alpini, promuove e concorre in azioni di volontariato e di Protezione civile.

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