Una popolare leggenda vuole che Tuenetto sia stato spopolato da una pestilenza nei secoli medievali; secondo la narrazione il morbo risparmiò soltanto una donna che andò a rifugiarsi in una grotta nel bosco. Si racconta poi che si maritò con un tale Melchiorre, servo dei conti di Castel Bragher restituendo nuova vita al paese.
(Visita la pagina «Tuenetto e la peste»)
Da tale racconto tradizionale si crede di poter far provenire il cognome predominante a Tuenetto, che è appunto Melchiori. Leggi «La tana del Minòt», la leggenda delle origini di Tuenetto
L’uso costante di apporre il cognome accanto al nome proprio di una persona venne introdotto con i decreti del Concilio di Trento (1545-1563) che
obbligavano i parroci a tenere i registri dello stato civile; in precedenza veniva usato solo per gli individui di una certa importanza.
I registri parrocchiali istituiti dal Concilio tridentino sono dei libri in cui vengono
annotati battesimi, matrimoni e funerali. A questi tre libri se ne aggiunge un quarto, lo Status animarum (dal 1800 in poi) nel quale, in
particolari occasioni (in genere durante le benedizioni pasquali), viene annotato un censimento o una descrizione generale dello stato delle anime
della parrocchia. Talvolta c’è anche un libro dove vengono registrati gli avvenimenti correlati alla vita religiosa della parrocchia.
Sui cognomi presenti a Tuenetto nel corso della storia qualche casuale informazione si è ricavata dai libri di storia locale. Ad esempio il
saggio di Jacopo Antonio Maffei pubblicato nel 1805, a proposito di Tuenetto, scrive: “Verso mattina su d’una eminenza
si ritrova una picciola Villa detta Tuenetto; questa è composta di cinque o sei case, che comprendono dodici in tredici famiglie tutte del medesimo
cognome Melchiori fuorchè una”.
Scrive poi Marco Benedetto Chini: “[…] i Melchiori di Tuenetto, da Melchiore ivi servo dei Thun, (unico superstite della peste
del 1439)”. Tuttavia, come detto, queste costituiscono una parte molto marginale delle informazioni e poco hanno concorso alla nostra ricerca.
Altre fonti sono costituite da atti notarili o altre scritture private, e però pochissimo utilizzate - anche per la loro rarità - dalla presente ricerca.
La documentazione più importante è rappresentata pertanto dai registri parrocchiali che, fino al 30 novembre 1975
sono i medesimi di Torra poiché il paese fino a quella data dipendeva da quella parrocchia.
Dai libri canonici dell'archivio pievano di Torra, come detto risalenti all’inizio del 1600, troviamo che il primo nato di Tuenetto è
Romedio figlio di Giacomo e Margherita (de Marchioribus) nato il 28 luglio 1616; il padrino è Antonio
Moratti e madrina è Maria moglie di Giovanni Chini figlio di Giacomo di Segno.
Consultando i registri parrocchiali si scopre che a Tuenetto oltre ai Melchiori v’erano i Morati
(de Moratis 1620), i Bonzani (de Bonzanis 1625), i Paternoster, i Vittori,
cognomi oggi scomparsi a Tuenetto.
Per quanto riguarda gli anni più vicini, nel corso del XIX secolo compaiono i cognomi Covi, Frasnelli, Coletti e Casagrande; di alcuni di questi (e si
dirà in seguito), si è ritrovata l’epoca in cui si sono insediati in paese di altri non s’è potuto.
Dalla metà del '900 circa troviamo i cognomi Magnani, Pippa e Paoli.Da pochi anni compaiono altri cognomi appartenenti a famiglie perlopiù
locatarie, Borghesi, Chini, Zeni, Zordan, Bashota.
Al primo gennaio del 2022 i cognomi presenti a Tuenetto sono:
(la seguente lista - in ordine alfabetico - comprende i cognomi dei capifamiglia e non quelli di eventuali consorti o conviventi)
* BASHOTA (2021)
* BORGHESI
* CASAGRANDE
* CHINI
* COLETTI
* ELHASA
* LEONARDELLI
* LORENZONI
* MAGNANI
* MELCHIORI
* PAOLI
* PARDO
* TARTER
* ZORDAN
Il fenomeno sociale dell'immmigrazione di cittadini stranieri in Italia ha assunto considerevoli dimensioni, investendo tutta la nazione compresi i
piccolissimi abitati come Tuenetto. Ad esempio la famiglia di origine kosovara e un'altra albanese che si sono stabilite in paese dal 2022 .
Per concludere si può dire che il cognome che più rappresenta Tuenetto è sicuramente Melchiori presente fin dal 1600. Molta importanza ebbero
i cognomi Paternoster e Frasnelli oggi scomparsi, in seguito Covi, Coletti, Magnani e Casagrande .
Lo stemma del cognome Melchiori
1616 - Romedio de Marchioribus il primo «Melchiori» nato di Tuenetto registrato sui libri canonici di Torra
1625 - Il cognome Bonzani a Tuenetto
I Registri parrocchiali nella canonica a Torra (trasferiti nel 2020 presso la Biblioteca Diocesana Vigilianum a Trento)
Con il termine “famiglia” ci riferiamo all’insieme delle persone che si riconoscono discendenti da un antenato comune. Benché nella società di oggi la famiglia “costituita dall’unione duratura e socialmente riconosciuta di un uomo con una donna e dalla loro prole” abbia perso parte delle funzioni di un tempo, ci permettiamo di affermare che nel paese rimane ancora un’istituzione importante. Le famiglie che nel secondo decennio del 2000 formano la comunità di Tuenetto sono di seguito elencate. Il cognome, che in tanti casi è medesimo, è affiancato dal soprannome.
Antonio Casagrande Priore di san Romedio
Giuseppe Casagrande (1905-1979)
Massimina Forafò e Albino Casagrande
I. - CASAGRANDE «Peroègna» Deriva da un soprannome legato alle caratteristiche della località (quelli della "casa grande"). È un cognome diffuso in tutto il centro nord. La famiglia Casagrande a Tuenetto è originaria di Cognola. È designata con l’appellativo Peroègna (anche se nel tempo questo soprannome non è più usato) giacché l’antenato Pietro (1864-1939) si insediò a Tuenetto giungendo da Egna (BZ) nel 1886. Il fratello di Pietro, Antonio (1861-1936) fu per diversi anni Priore di San Romedio, morì a Tuenetto e riposa nel piccolo cimitero del santuario. Via di san Rocco 30 - Casagrande Massimo, Magnani Tiziana, Casagrande Daniele, Casagrande Veronica; - Casagrande Marina, Leonardelli Sofia; Via di San Rocco 40 - Larcher Vanda detta Amedea (vedova Casagrande Pietro); Tavola genealogica Peroègna Fotografie
II. - COLETTI «Anzolini» Il cognome è diffuso in tutto il centronord e deriva dalla modificazione del nome Nicola. I Coletti, cominciano a risiedere a Tuenetto nella seconda metà dell’800; in un atto datato 22 maggio 1884 il Comune di Tuenetto invita «Nicolò fu Giovanni Colletti di Torra solo individuo forestiere il quale tenghi una permanente dimora nel Comune di Tuenetto…» ad accettare integralmente i regolamenti comunali. Il figlio di Nicolò, Angelo detto Anzolìn (1888-1960), dà il soprannome Anzolìni alla famiglia. Di questo ceppo fa parte il Cavaliere della Repubblica Giovanni fondatore della Società TAMA e presidente della Fondazione Trentina per l'Autismo.
Via di San Rocco 20 - Coletti Annamaria (vedova Coletti Mario); - Coletti Silvano, Nicolussi Erika, Coletti Angela; Via di San Rocco 18 - Coletti Giovanni, Chini Manuela, Coletti Martina, Coletti Roberta; Tavola genealogica Anzolini Fotografie
L'«Anzolìn» (1888-1960)
I «Anzolini», festa di Prima comunione
L'Anzol zesét (1875-1956)
Emanuele Covi (1881-1926)
El Bèpo zesét (1908-1960)
III. - COVI «Zeséti» Gli antenati Giovanni Luigi (1773) e il figlio Giovanni Antonio (1817), nati a Segno risultano dimoranti a Tuenetto, ciò appare dai registri della parrocchia. Da ciò si può supporre che la famiglia Covi si sia insediata a Tuenetto verso la fine del XVIII secolo. In famiglia s'è tramandato che un antecessore sia stato indotto dall’arciprete di Torra a trasferirsi nel paese per curare gli interessi della chiesa di San Rocco. Tuttora il servizio di sagrestano è svolto da questa famiglia nella persona del Signor Renato unico esponente della dinastia rimasto in paese. In relazione all’origine di questo cognome s’è trovata una nota del dottor Guido Barbacovi di Taio che scrive:
Covi deriva a mio giudizio da Jacobus; Jacobus sincopato in Cobus ― popolarmente Cous ― da cui vien fatto il plurale in Coui e posteriormente diventa Covi.
La supposizione del dottor Barbacovi ci pare sensata: fino all’inizio del sec. XIX infatti nell’anagrafe parrocchiale la forma del cognome è «Cou». In merito invece al significato del soprannome, l’ipotesi è quella che Zeséti possa derivare dal dialetto “zessar” che significa rinculare, indietreggiare; trattasi di fantasia ricavata dalla testimonianza di un membro della famiglia Melchiori Peri detti Zèssi che riportiamo nel paragrafo di quella famiglia (vedi). Via di San Rocco 22 - Covi Renato; Tavola genealogica Zeséti Fotografie
IV. - MAGNANI «Bólpi / Bagòzi» Il cognome Magnani compare a Tuenetto negli anni ’30 del novecento quando Teofilo (1909-1986) nativo di Segno, della famiglia dei bagòzi sposò Giuseppina Melchiori dei Bólpi stabilendo la propria residenza in paese. Magnani deriva da "magnano" ossia fabbro o calderaio; è particolarmente diffuso al centro-nord. Il soprannome «bólpi» viene dal noneso «bólp», volpe. Per quanto riguarda l'appellativo «bagòzi» esso deriva dal dialetto trentino «bagòz» che vuol dire “ragazzo piccolo, uomo di bassa statura". E tuttavia la parola bagòz non è presente nel Vocabolario Anaunico e Solandro di E. Quaresima. [Nota]. Via di San Rocco 17 - Magnani Ferdinando, Melchiori Franca, Magnani Elisa; Via di San Rocco 11 - Magnani Nicola, Genetti Veruska, Magnani Riccardo, Magnani Rachele; Tavola genealogica Bólpi/Bagòzi Fotografie
Amalia Melchiori (1873-1949)
Ricardo Melchiori detto Bólpe (1877-1953)
La Bepina bólpa (1913-2000)
Natalia biana (1919) con il nipote Alberto, prima centenaria di Tuenetto (deceduta il 2 settembre 2022).
El Rico dei biani (1910-1999)
Angelica Melchiori (1911-2010)
Candida Melchiori (1913-2010)
El Sergio dei biani abita la casa avita
V. - MELCHIORI «Biani» Melchiori è il cognome predominante a Tuenetto e risulta sempre presente in paese sin dal XVI secolo inizio dell’anagrafe parrocchiale. Melchiori è un cognome patronimico (derivato dal nome del padre) da Melchiorre o Melchior. Il cognome è presente in Valle di Non oltre che a Tuenetto pure a Cles, Tassullo, Vigo di Ton, Sporminore, Nanno e Andalo e nei villaggi solandri di Bolentina e Montes, Deggiano e Commezzadura. Nel Trentino fuor della Valle è presente a Mezzocorona, Arco e Bieno. Questa famiglia di Tuenetto è appellata col soprannome «biani» dall’inizio del XIX secolo; dai registri parrocchiali si rileva che Simone Melchiori sposò il 3 giugno 1806 Lucia Filippi di Albiano, detta l’«Albiana», che diventa «Biana» e quindi «Biani» i suoi discendenti; in diversi documenti del secolo scorso si trova un tal Giuseppe Melchiori detto «biana» o anche «bianella». I «Biani» vantano la prima persona centenaria di Tuenetto; Natalia di Sisinio e Angela Covi. Via di San Rocco 5 - Melchiori Mauro; Via di San Rocco 9 - Melchiori Ezio, Bertolas Luciana; Melchiori Stefania Via di San Rocco 21 - Elhasa Luca, Melchiori Sonia; Via di San Rocco 36 - Melchiori Sergio, Inama Laura, Melchiori Ylenia; Via dei Campi 3 - Melchiori Giorgio, Chini Marina; - Melchiori Gianpaolo, Corazzolla Nella, Melchiori Matteo; - Melchiori Alberto, Chini Mariagrazia, Melchiori Enrico; Tavola genealogica Biani Fotografie
VI. - MELCHIORI «Bolpi» Questa famiglia si è estinta con Riccardo detto «bolpe» (1877 - 1953), tuttavia il soprannome sopravvisse con la succeditrice Giuseppina che sposò Teofilo Magnani dei «bagòzi» di Segno (vedi Magnani). «Bólpi» è un epiteto presente a Mollaro a Torra e a Dardine ove è sempre collegato col cognome Visintainer di Torra; e però, nel caso dei bolpi di Tuenetto non è stato trovato alcun nesso con i Visintainer. Il soprannome ha origine nel termine dialettale noneso «bólp» che significa volpe. Vedi Magnani «Bólpi / Bagòzi»; Tavola genealogica Bólpi Fotografie
La Bepina bólpa e Teofilo Magnani bagòz
Nozze di Amalia bólpa e Carlo Baldo
Felice Melchiori (1834-1923)
Melchiori Candido (1899-1960)
Luigia dei dori (1900-1984)
VII. - MELCHIORI «Zanantòni / Dòri» Nessun discendente portatore del cognome della famiglia vive oggi in paese. I Melchiori Dòri espressero nella seconda metà dell’800 un ruolo molto importante nella vita di Tuenetto. Felice (1843–1923), maestro e per 40 anni capo Comune di Tuenetto, in virtù delle sue qualità di impiegato fu nominato amministratore dei comuni di Tesero, Cavedine, Malé e Cles. Il figlio Teodoro (1866–1945) detto Dòro da cui il soprannome Dòri, fu Capo comune di Tuenetto nei primi anni del secolo scorso e fino all’aggregazione con Taio avvenuta nel 1926 (formalizzata nel 1928). Prima di Teodoro la famiglia era soprannominata, Zanantòni epiteto derivante dal nome dell’avo Giovanni Antonio vissuto nella prima metà dell’800. Questo ramo dei Melchiori ha dato alla chiesa due sacerdoti diocesani, don Emanuele e don Angelo e un frate cappuccino, padre Clemente il cui nome al battesimo è Candido. Il successore della famiglia che continuò ad abitare nella casa avita, Emilio (1905-1977), ebbe una figlia, Dorina (1944-2010), sposata Paoli. Vedi la famiglia «Paoli»; Tavola genealogica Fotografie
VIII. - MELCHIORI «Frìgoi (Frìoi)» In una vecchia carta vergata il 19 settembre 1832 si legge di un certo Antonio Melchiori del fu Valentino detto «Frìol». Certamente la famiglia è da sempre presente a Tuenetto ed è oggi il ceppo dei Melchiori più numeroso in paese. L’etimologia di questo epiteto è ignota. La famiglia ha tramandato la memoria che il soprannome derivi dalla provenienza friulana di un antico componente della stirpe. Attendibile anche l'origine da Federigo (Federico) sincopato in Frigo che diventa a sua volta Frìol. Via di San Rocco 3 - Melchiori Danilo, Zadra Laura; - Melchiori Francesco, Chini Silvia, Melchiori Teresa, Melchiori Pietro; Via di San Rocco 14 - Melchiori Luciano, Podworska Barbara; Via di San Rocco 5/a - Melchiori Giancarlo, Larcher Federica, Melchiori Gregorio; Melchiori Raffaele Tavola genealogica Fotografie
Gemma Stringari e Francesco frìol
El Franz frìol (1906-1994)
Gemma Stringari (1912-2004)
El Bèpi luiziòt (1873-1935)
Melchiori Dario luiziòt (1914-2001)
Melchiori Tullio luiziòt (1923-1988)
IX. - MELCHIORI «Luiziòti» L’epiteto «Luiziòti» deriva con certezza dal nome dell’ascendente Luigio vissuto nella seconda metà del ‘700. Compaiono peraltro altri discendenti con questo nome nella variante Luigi, in dialetto «Luizi» da cui «Luiziòt» ("Luigi piccolo" o "Luigi giovane") da cui «Luiziòti». Membro di questa famiglia è Anselmo (1921-2012), stimato agricoltore e cooperatore, fondatore del Consorzio Frutticoltori San Rocco di Tuenetto, della Co.F.C.A. (Cooperativa Frutticoltori Centro Anaunia) e del Consorzio di Miglioramento Fondiario di Dardine Tuenetto del quale fu apprezzato presidente. Svolse l’attività di Giudice conciliatore del Comune di Taio. Via di San Rocco 31 - Melchiori Livio, Aricocchi Gigliola, Melchiori Andrea; Via di San Rocco 44 - Tarter Walter, Melchiori Cristina, Tarter Thomas; (vedi XVII. - TARTER) Tavola genealogica Fotografie
X. - MELCHIORI «Marciòri» La famiglia dei «Marciòri», non tanto tempo addietro composta di molti elementi, con la dipartita dell’ultimo discendente abitante a Tuenetto, Olivo (1930-2014), è ora scomparsa nel paese. I discendenti maschi vivono a Mezzolombardo e a Roma Ciampino; poiché la lista degli antenati annovera diversi membri con il nome Melchiore è ragionevole supporre che l’appellativo derivi da quel nome proprio. Nel dicembre del 2020 l'antica abitazione dei marciòri sulla piazza fu acquistata da Flurim Bashota e la moglie Lucia Vida. Tavola genealogica Fotografie
Melchiori Romano marciòr (1883-1961)
La famiglia dei marciòri; seduti al centro Caterina Barbacovi e Romano
Silvio dei Peri (1898-1979)
Melchiori Carmelo (1905-1986)
Melchiori Marino (1910-1979)
XI. - MELCHIORI «Péri / Zèssi / Masadóri» I Melchiori di questo ramo prendono il soprannome di «Péri» dal nome dell’antenato Pietro (1877-1954) detto «Pero da le mili art» per la sua straordinaria ingegnosità. In relazione al soprannome «Zèssi» la derivazione possibilmente verosimile potrebbe essere quella che si è tramandata in famiglia e che racconta di un antenato che dovendo trasportare dal bosco un grosso tronco l’avesse fatto posizionando sul carro la cima della pianta in avanti quando è regola trasportare tale carico con la cima all’indietro. I membri di questa famiglia, intorno agli anni '30 del novecento, erano detti «masadori» in quanto svolgevano il mestiere di fattori presso il Castello di Mollaro. Via di San Rocco 23 - Melchiori Daniela, Resch Emily (dimoranti dal marzo 2021 a Priò) Via di San Rocco 29 - Melchiori Dino, Tavonatti Flavia, Melchiori Milena; - Melchiori Christian, Brentari Silvia, Melchiori Manuel, Melchiori Samuele (11 dicembre 2021); Via di San Rocco 50 - Melchiori Silvia, Bezzi Luca; Via dei Campi 2 - Melchiori Flavio, Melchiori Serena; Tavola genealogica Peri Fotografie
XII. - MELCHIORI «Ròchi» La famiglia rappresenta una delle dinastie da sempre presenti in paese. Essa prende il nome dall’ascendente Rocco (1874-1938) da cui «Ròchi». Via di San Rocco 46 - Guarnieri Cherubina (ved. Melchiori Giorgio), Melchiori Marco, Melchiori Michela; - Melchiori Ivana; Via dei Campi 4 - Melchiori Federico, Bertoluzza Isabella; Via dei Campi 6 - Melchiori Diego, Agostini Elena; Via dei Campi 8 - Melchiori Silvana, Pippa Paolo(*) (*) dall'estate 2020 dimorante a Cles vedovo di Melchiori Silvana. Tavola genealogica Ròchi Fotografie
Melchiori Rocco (1874-1938)
Mattarei Illuminata (1880-1955)
Melchiori Giorgio Giorgéto (1923-1995)
1967 - Melchiori Dorina e Paoli Marino sposi
Paoli Luigino pittore e contadino
XIII. - PAOLI Paoli è un cognome insediatosi a Tuenetto con l’arrivo di Marino originario di Campodenno che sposò Dorina Melchiori dei «Dòri» dimorando stabilmente in paese. Attualmente la famiglia è composta da due componenti maschi entrambe celibi. Cognome tipicamente patronimico derivato da Paolo. Questo cognome è presente in diversi paesi nonesi e in generale in tutto il centro-nord. Membro di questa famiglia è Luigino Paoli, figlio di Marino e Dorina Melchiori, pittore surrealista, ha esposto i suoi lavori in diverse mostre d'arte negli anni '80 e '90 del 900. Via di San Rocco 19 - Paoli Luigino, Paoli Mario; Tavola genealogica (Dòri) Fotografie
XIV. - PARDO Questo cognome appartiene a Cristian originario del Cile che stabilì con la compagna Tarter Silvia di Dardine la loro dimora a Tuenetto nella casa al civico 23 di via di san Rocco nel 2018. Nella lingua spagnola “pardo” significa leopardo. Via di San Rocco 23 - Pardo Cristian, Tarter Silvia, Pardo Tarter Rachele (10-apr-2019), Pardo Tarter Dante (02-dic-2021);
XV. - CHINI Chini è cognome largamente diffuso nei paesi della Pieve, ma assente a Tuenetto fino al 2019 quando Ruggero proveniente da Segno con la sua famiglia si domiciliò nell’abitazione al civico numero 6 di via di san Rocco. Il cognome Chini dovrebbe derivare dall’aferesi dei nomi diminutivi Gioacchino o Domenichino o Luchino etc. In relazione a questo cognome si rimanda alla pregevole opera di Marco Benedetto Chini Memorie e genealogia dei Chini di Segno d'Anaunia, Manfrini, 1938. Via di San Rocco 6 - Chini Ruggiero, Bedriaga Monica, Chini Emma;
XVI. - PIPPA Questa famiglia ha origine in paese negli anni ’70 del ‘900; Paolo proveniente da Bolzano (e di famiglia originaria del padovano) sposò Silvana Melchiori dei Rochi che misero su casa in paese. Questo cognome tipicamente veneto (veronese e padovano), dovrebbe derivare da una forma modificata del nome Filippo (o Filippa). Dal 2023 la famiglia non risiede più a Tuenetto. Vedi famiglia Melchiori «Rochi» Tavola genealogica (Ròchi)
XVII. - TARTER Questa cognome compare a Tuenetto nei primi anni 2000 quando Walter (di Mario e Luciana Redolfi) da Dardine si ammogliò con Cristina Melchiori dei Luiziòti stabilendosi in paese. Nel dialetto noneso il vocabolo tàrter indica il rondone, uccello da non confondere con la rondine, ma abbastanza simile ad essa. Il cognome Tàrter è peculiare della frazione di Dàrdine. È suggestiva la congettura che fa derivare il toponimo da dàrdano altro nome d’uccello (più noto come gruccione), senonchè questa teoria sarebbe da scartare non sia altro che per il fatto che nel passato il villaggio era detto Àrdeno o Àrdeni da arda o arta, che significa pascolo, etimologia che risulta senz’altro più convincente. Vedi la famiglia Melchiori «Luiziòti»; Tavola genealogica (Luiziòti) Fotografie
Altre famiglie, ora estinte, erano parte di Tuenetto nella seconda metà dell'800 fino ai primi anni del '900. Tra queste hanno abitato in paese i Paternoster, i Bertoluzza («Clàmeri»), i Frasnelli i Daprai.
PATERNOSTER risultano presenti a Tuenetto fin dalla seconda metà del settecento (in un vecchio documento datato 8 agosto 1749, che tratta di una questione tra la Comunità di Tuenetto e due privati per una proprietà in paese, è citato tra i capi famiglia un certo Gio Paternoster). La nostra ricerca non ha però potuto svelare la provenienza di questa famiglia. Scorrendo la banca dati “Nati in Trentino” il cognome è presente in tanti villaggi sia nonesi che solandri e si nota in particolare una numerosa schiatta a Vigo di Ton. Si suppone che come è stato per i Frasnelli anche i Paternoster siano giunti da quella pieve. Tavola genealogica Paternoster
BERTOLUZZA «Clàmeri» Famiglia di mugnai che proveniva da Toss. Il loro mulino sorgeva sul torrente Pongajola nelle vicinanze del Maso Nassói e oggi non ne rimangono che pochi resti. Le circostanze della vita portarono Francesco Bertoluzza nel 1924 ad aprire a Mollaro un’osteria in località «Pausa», primo albergo (e unico) che si inaugurò a Mollaro. Dopo pochi anni però la famiglia Bertoluzza decise si cessare l'attività. Successivamente Carlo con la sorella Bruna, entrambe non sposati, vennero ad abitare a Tuenetto e qui vissero fino a poco prima della morte; entrambi cessarono di vivere presso la RSA di Pellizzano: Bruna nel 1986 e Carlo nel 1990. Carlo fu tra i promotori dell’elettrificazione delle campane della chiesa di san Rocco per la cui realizzazione lasciò una offerta in denaro. La casa d'abitazione dei Bertoluzza fu acquisita dal comune di Taio sul finire degli anni '90 che la trasformò in Casa sociale. Tavola genealogica Clàmeri FRASNELLI Nel protocollo degli edifizi del Comune di Tuenetto compilato nel 1859, risultano possedere una casa d'abitazione Giovanni Alessandro e Alessandro Simone Frasnelli fu Alessandro e Maria Melchiori rispettivamente ai numeri civici 13 e 14. Non avendo rilevato notizie particolareggiate di questa famiglia si ritiene probabile che un Frasnelli proveniente da Vigo di Ton o da Dardine si sia ammogliato a Tuenetto, prendendo dimora stabile in paese. Nel 1849 sindaco di Tuenetto era tal Giovanni Frasnelli. DAPRAI giungono a Tuenetto con Cristiano, classe 1887 da Bresimo. A Tuenetto Cristiano sposa Ester Melchiori (esponente di un ramo dei Melchiori «Dòri» ora estinto) intorno alla prima metà degli anni ’20. Cristiano ed Ester ebbero tre figli: Livio, Remo e Arturo. Nel frattempo la famiglia si era trasferita a Mollaro. Livio morì prematuramente quando aveva 22 anni e con la madre sono sepolti nel cimitero di Tuenetto. Remo, sposato con Celestina Benedetti, si trasferì per lavoro a Milano dove morì. Arturo visse sempre a Mollaro, si sposò con Giovanna Munaretto ed ebbe due figli, Franco e Livio. Quest'ultimo gestisce il pub «Old Arthur» di Mollaro, già storico «Bar Prantil». Tavola genealogica Daprai
Un cenno merita un'altra famiglia: CASAGRANDE (o CASAGRANDA) la cui ultima esponente, vissuta a Tuenetto, fu Pasqua nata a Bedollo il 27 febbraio 1876 e registrata col cognome «Casagranda». Sembra non vi sia alcun collegamento con i Casagrande «Peroègna», e non si sono trovate notizie che potessero avvallare ipotesi diverse. Il fratello di Pasqua, Bortolo, sposò Eugenia Paternoster ed emigrarono negli USA nel 1921. Pasqua unica erede delle proprietà del fratello Bortolo, visse a Tuenetto dove morì l’8 gennaio 1954. La sua memoria sopravvive nel toponimo «Belvedére de la Pasca» peraltro pochissimo usato. Tavola genealogica Casagranda
Bertoluzza Bruna Brunéta (1905-1986)
Bertoluzza Carlo Clàmer (1899-1990)
Rara immagine di Pasqua Casagranda (1876-1954)
Terzo da sinistra Remo Daprai
Cristiano Daprai (1887-1976)
Arturo Daprai (1929-1995)
Completano la lista i cognomi BORGHESI, LORENZONI e ZENI/ZORDAN, da pochi anni domiciliati a Tuenetto. Via di San Rocco 22 - Zordan Diego, Zeni Marilena; - Lorenzoni Maurizio; Via di San Rocco 28 - Borghesi Eleonora; Dal 4 dicembre 2020 la casa del ramo dei «Marciòri» fu acquistata da Flurim BASHOTA - kosovaro - e Lucia VIDA romena da 21 anni in Italia e vi risiedono con i loro 3 figli: Via di San Rocco - Bashota Flurim, Vida Lucia Valentina, Noldin Amos, Vida Maria Soledad, Bashota Liam;
Domiciliati a Tuenetto
Sull’ammontare della popolazione a Tuenetto, al momento si dispone di pochi dati discontinui rilevati dall’anagrafe parrocchiale e da quella comunale; i valori dal 1993 al 2019 riportati nella seguente tabella sono frutto delle rilevazioni del tutto empiriche di Alberto Melchiori. Questi ultimi rilevamenti si riferiscono alle persone dimoranti stabilmente nel paese e non quindi a quelle risultanti dai censimenti ufficiali. Si noti che tra la metà del settecento e la fine dell’ottocento vi è la triplicazione dei residenti; sono soltanto 55 gli abitanti nella rilevazione del 1751 e ben 147 distribuiti in 17 famiglie nel 1880. La rilevazione del 1988 è tratta dall’anagrafe comunale. Al 15 novembre 1998 abbiamo registrato un totale di 33 nuclei famigliari (compresi i singoli) e 100 abitanti. Si osservi inoltre che nei decenni dal 1990 al 2010 la popolazione rimane grosso modo inalterata per registrare poi una costante diminuzione nonostante l’insediamento di persone provenienti da fuori paese. La situazione al 26 luglio 2019 - Tuenetto si compone di 90 residenti: 41 maschi e 49 femmine; le persone coniugate sommano a 55, 5 i vedovi (4 donne e 1 uomo), 9 i celibi e 8 le nubili, i bambini fino a 15 anni 3, le bambine 7; gli adolescenti dai 15 ai 20 anni 4. Gli ultrasessantenni sono 29 di cui 5 ultraottantenni (4 femmine e 1 maschio). Per quanto riguarda le professioni si registrano 16 contadini (di cui 6 agricoltori senza altra occupazione detti «di prima», 4 titolari di pensione conseguita da lavoro dipendente, i restanti 6 «di seconda» con altra occupazione); 1 artigiano (idraulico), 12 casalinghe; 12 impiegati (e assimilati); 17 operai (e assimilati); 12 persone pensionate senz’altra occupazione; 8 gli studenti, 6 persone senza occupazione o altra condizione non rilevata. La donna più anziana è Coletti Annamaria classe 1930, il maschio più anziano è Melchiori Luciano classe 1932; l’ultima nata Pardo Rachele è nata il 10 aprile 2019, il bambino più giovane è Pietro Melchiori (frìol) nato il 16 maggio 2017.
La popolazione in occasione della votazione per l'ASUC del 17 dicembre 2023 - I censiti della frazione di Tuenetto sono stati chiamati a scegliere la forma di amministrazione dei beni di uso civico. I maggiorenni aventi diritto al voto sono risultati essere 81 (40 maschi e 41 femmine).
In questo paragrafo si fa riferimento al fenomeno migratorio che interessò tutta l’Italia compreso il Trentino e la nostra Valle, nella seconda metà dell’800. La rapida crescita della popolazione congiunta con la scarsa produttività della terra resero inevitabile per tanti uomini e donne l'espatrio, che interessò anche il piccolo paesino di Tuenetto. E’ lo studio effettuato da don Lorenzo Guetti pubblicato nel giugno del 1888 che ancora oggi è uno dei documenti di fondamentale importanza per trattare il tema migratorio, a darci una immagine oggettiva della situazione. Alla pagina riguardante il Decanato di Taio della ricerca di don Guetti, si rileva che su una popolazione totale di 8.712 emigrarono 1.007 persone questo numero rappresenta l’11,4%; l’80% è rappresentato da uomini il resto da donne; 412 emigrarono nell’America del Sud il resto in quella del Nord. Furono 43 i morti in America. Secondo l'indagine di don Lorenzo Guetti, l'emigrazione ebbe esito buono per il 75,4% degli emigrati, cattivo per il 9,2%, ignoto per il 15%. Furono 116 gli emigrati che rimpatriarono corrispondenti all’11,5%. Ben 78 le famiglie che stabilirono la dimora in America. Dallo stesso documento si evince che da Tuenetto (che contava con Vion e Torra 363 abitanti) partirono 2 uomini ammogliati e 5 celibi e nessuna donna. Cinque di questi andarono nell’America del sud (Argentina e Brasile) e due nell’America del Nord. Nessuno di questi morì all’estero e per tre ci fu un esito buono per i restanti quattro ci fu un esito incerto o ignoto, due rimpatriarono. Le scarse o talvolta inesistenti risorse spingevano gli uomini a contrarre un debito per avere la somma necessaria per pagare le spese del viaggio fino in America.
Emigrati di Tuenetto negli Stati Uniti d'America
Per quel che riguarda l’emigrazione nell’America del Nord sappiamo di sicuro che nei primi anni del secolo partirono da Tuenetto le seguenti persone: 1. LUIGI MELCHIORI dei “Luizioti” fu Giovanni Battista e Giuditta Prantil nato il 15 agosto 1881 emigrò negli USA, partì il 3 marzo 1906 arrivò l’11 marzo 1906 all’età di 25 anni sulla nave «La Lorraine», salpata dal porto di Le Havre in Francia; 2. GIUSEPPE MELCHIORI dei “Luizioti”, fratello di Luigi, nato il 30 maggio 1873 si stabilì a Bridgeport nello stato dell’Ohio; 3. MARIA COLETTI moglie di Giuseppe nata il 28 agosto 1882 da Nicolò e Bertol Olimpia da Torra, partì all'età di 24 anni con la nave Philadelphia salpata dal porto di Cherbourg (Francia) e arrivò in America il 25 novembre 1906 con la figlia Pia di poco più di un anno (nata il 9 settembre 1905) e si congiunse col marito Giuseppe; 4. FERDINANDO MELCHIORI fu Giovanni e Metilde Chini della famiglia dei “Luizioti” nato il 27 settembre 1870 arrivò il 19 luglio 1902 in USA qui sposò Albina Pezzi e non fece più ritorno in patria; 5. MELCHIORI CARLO SISINIO dei “Biani” nato il 10 febbraio 1876, partì il 12 luglio 1902 con la nave La Savoie dal porto di Le Havre arrivò a Ellis Island (New York) il 19 luglio 1902 all’età di 26 anni; in America fu ospitato da Melchiori Riccardo di Vigo di Ton. La permanenza in America fu breve e fece ritorno a Tuenetto. 6. MELCHIORI ROCCO dei “Rochi” nato il 2 febbraio 1874 partì con la nave «Sant Louis» dal porto di Cherbourg (Francia) l'8 dicembre 1906 e arrivò il 17 dicembre 1906 all’età di 32 anni assieme con due persone di Priò; fu ospitato dal cugino Giuseppe. (Dati tratti dal sito «Anauniafamily»)
Emigrati di Tuenetto nell'America del Sud
Sono certamente espatriati per l’America del sud: 1. PIO MELCHIORI dei “Rochi” fu Rocco e Carlotta Chini nato l’11 agosto 1905 partì al termine della Prima guerra mondiale alla volta dell’Argentina (Cordoba), non fece più ritorno in patria, morì in Argentina il 14 ottobre 1954. 2. SILVIO MELCHIORI dei “Peri” fu Silvio e Maddalena Maines nato il 13 dicembre 1898 salpò da Genova per l’Argentina e non fece mai più ritorno in patria, morì in America nel 1979; 3. LORENZO GIOVANNI MELCHIORI fu Simone e Margherita Magnani nacque l’8 luglio 1855 emigrò in Argentina, abitò a Buenos Aires dove probabilmente morì il 3 febbraio 1905;
Silvio Melchiori emigrato in Argentina
1888 - Rimessa dall'Argentina