Tra le prime riforme del regime fascista, instauratosi nell'ottobre del 1922, vi fu quella dell'accorpamento dei comuni. Anche il Comune di Tuenetto ne fu interessato e, come risulta dal verbale datato 28 maggio 1926, il sindaco cessante, Melchiori Teodoro, consegna l’ufficio comunale al Podestà del nuovo Municipio di Taio dottor Emilio Reich.
Verbale della cessione dell'ufficio comunale di Tuenetto
Il Podestà Costituito nel 1928 (R.D. 29 novembre 1928, nr. 2977 - Pubbl. G.U. 9-1-1929 nr.7), il Comune di Taio fu di fatto operante già dal 1926 per effetto della legge del 4 febbraio n. 237 che istituiva il Podestà e la Consulta municipale nei Comuni con popolazione non eccedente i 5000 abitanti e che entrò in vigore con il 5 marzo 1926. Con la pubblicazione di questa e altre leggi cosiddette «fascistissime», furono aboliti gli organi democratici dei Comuni aggregati e i loro compiti furono trasferiti al Podestà designato dal Governo con Regio Decreto. Il Podestà rimaneva in carica cinque anni, ma poteva essere destituito dal Prefetto oppure riconfermato. Tuenetto, fu accorpato con gli altri 5 ex comuni autonomi di Taio, Dardine, Torra, Mollaro, Segno, Dermulo nell’unico comune denominato di «Taio». Non si è potuto compiere una ricerca approfondita e tuttavia dai documenti finora visti si sa che il primo podestà di Taio fu EMILIO REICH, lo si è dedotto dal verbale di consegna dell'archivio comunale di Tuenetto da parte del sindaco Teodoro Melchiori; il 12 maggio 1929 figura come podestà di Taio GUALTIERO COVI; nel 1933 ricopriva la carica ALBINO VOIS; e ancora GIULIO MAZZURANA, (dirigente dello stabilimento della Miniera san Romedio) che rivestì l'incarico negli anni della seconda guerra mondiale. Al di là di queste notizie frammentarie poco altro si è potuto ricostruire della vita amministrativa del comune di Taio negli anni trenta e quaranta del '900 che meriterebbe senz'altro una indagine più accurata. Il dopoguerra 1946-1960 A guerra finita nel 1945 fu ripristinata la carica di Sindaco transitoriamente nominato dal Comitato di Liberazione Nazionale (CLN). A partire dal 1946 il sindaco tornò ad essere eletto dal Consiglio Comunale, anch’esso riabilitato, così come la Giunta comunale. Nel nuovo clima di libertà, una delle istanze più sentite dalla popolazione era quella di separare i comuni accorpati dal fascismo come era accaduto per le frazioni del Comune di Taio. Queste richieste furono così numerose da assumere più importanza dell’autonomia regionale e a partire dal 1945 e fino all’anno successivo arrivarono alla prefettura di Trento ben 205 richieste di separazione dei comuni aggregati. Ciò non fu per Taio che rimase comune unito con le sue sette frazioni. Non è dato di sapere quali furono le motivazioni di tale scelta, ma potrebbe essere legata al fatto che l'accoglimento delle richieste di separazione dei comuni doveva essere suffragato dalla dimostrazione che i ricostituiti comuni potevano contare su una solida base patrimoniale, requisito che probabilmente nessuna frazione di Taio (o altra diversa aggregazione) possedeva. Nelle prime elezioni dopo gli anni della dittatura fascista, si elesse il consiglio comunale con la legge elettorale proporzionale introdotta con il decreto legislativo n.74 del 10 marzo 1946. Essa prevedeva che nei comuni fino a 3.000 abitanti, il consiglio comunale era composto da 15 consiglieri tra i quali andavano scelti due assessori. Venivano eletti i candidati col maggior numero di preferenze, indipendentemente dalle liste in cui erano inseriti. Questo sistema elettorale rimase in essere, sempre uguale, fino al 1993. Nell'immediato dopoguerra (1946) ad assolvere alla carica di sindaco c'era un certo CRISTOFORETTI (probabilmente nominato dal Comitato di Liberazione). Nel decennio degli anni cinquanta ad amministrare il comune furono PIO ZADRA (nato il 22/12/1914 fu Luigi e Anselmi Erminia), DAMIANO CHILOVI (nato il 13/12/1902 fu Urbano e Parteli Clementina) e GLORIANO CHINI (nato il 14/01/1906 fu Francesco e Mendini Vincenza). Venti di separazione Durante la sindacatura guidata da Gloriano Chini vi fu il tentativo di spaccare il comune in due. Le frazioni di Segno, Mollaro, Torra, Tuenetto e Dardine avrebbero istituito il comune denominato «di Segno», mentre Taio e la frazione di Dermulo avrebbero composto il comune denominato «di Taio». Cinquant’anni prima della complicata unificazione dei sei comuni della Predaia (Taio, Coredo, Smarano, Sfruz, Tres e Vervò), nell’allora comune di Taio soffiava un vento di separazione. La volontà di dividere in due il comune, approdò nell’indizione di un referendum che si tenne domenica 17 dicembre 1961. I cittadini delle frazioni di Taio e Dermulo furono convocati nei rispettivi seggi per esprimere il loro parere sul seguente quesito:
«È d’accordo l’elettore che venga costituito un Comune autonomo con capoluogo e denominazione Taio, comprendente i territori degli ex Comuni di Taio e Dermulo, esistenti prima dell’entrata in vigore del R.D. del 29 novembre 1928?»
Per i residenti nelle altre frazioni (Segno, Mollaro, Dardine, Tuenetto e Torra) le formule sulla scheda erano addirittura tre:
1. - «È d’accordo l’elettore che venga costituito un Comune autonomo con capoluogo e denominazione Taio, comprendente i territori degli ex comuni di Taio e Dermulo, esistenti prima dell’entrata in vigore del R.D. del 29 novembre 1928?» 2. - «Qualora venisse costituito un comune autonomo con le frazioni di Dardine, Mollaro, Segno, Torra e Tuenetto, è d’accordo l’elettore che il medesimo assuma la denominazione di “Comune di Segno”?» 3. - «È d’accordo l’elettore che la sede municipale del costituendo nuovo "Comune di Segno" venga fissata in frazione di Segno?»
I cittadini bocciarono la proposta e il Comune di Taio sopravvisse fino al 31 dicembre 2014 (il 1 gennaio 2015 nacque il Comune di Predaia) e dopo quel 1961, le spinte separatiste si affievolirono fino a scomparire.
I partiti 1970-1990 A questo punto la ricerca abbisognerebbe di essere completata con le vicende politico-amministrative degli anni sessanta, che non si sono ancora potute a ricomporre. Nel 1970 sindaco di Taio era ALESSANDRO ZILLER il quale nel 1975 (15 gennaio) dopo lunghe trattative, venne riconfermato nella carica. Il Ziller era rappresentante della lista Civica; oltre ai voti dei 6 rappresentanti della sua lista ebbe anche l’appoggio dei 6 rappresentanti del Partito della Democrazia Cristiana. Votarono scheda bianca i due esponenti del Partito Comunista e quello del partito Socialdemocratico. Con lo stesso risultato vennero eletti come assessori effettivi Tullio Inama e Remo Zanolli e gli assessori supplenti Dante Battaini e Silvio Chini. In seguito alla crisi aperta dalle dimissioni del sindaco Alessandro Ziller nel 1977 e dopo tre mesi di alacri trattative il Consiglio comunale di Taio elesse a sindaco GIACOMO ECCHER proposto dal partito della Democrazia Cristiana: Giacomo Eccher fu eletto con 10 voti, 3 le schede bianche. Oltre che i voti della Democrazia Cristiana ottenne quelli di quattro “dissidenti” della Lista Civica guidata dal geometra Dante Battaini; quest’ultimo, il Partito Comunista e il Partito socialdemocratico espressero voto contrario. In Giunta come assessori effettivi furono eletti Remo Zanolli con 10 voti e Gino Perenthaler con 9; come assessori supplenti ottenne 10 voti Guido Chierzi e 9 Aldo Lucchi. Con la fine del mandato di Giacomo Eccher, nel 1985, iniziò un periodo politicamente travagliato per il comune di Taio. Il rinnovato consiglio comunale, uscito dalle elezioni di quell'anno, chiamò alla guida del comune GINO PERENTHALER che mantenne la carica fino al marzo 1988 quando fu sfiduciato. Gli succedette dalla fine di aprile del 1988 MARIO MAGNANI (Unione Civica) che formò una giunta a tre con Unione Civica, Patt e PCI (vice-sindaco Campadelli Bruno) che lavorò per circa 7 mesi soltanto fino a quando i due esponenti del PCI sfiduciarono il sindaco (con lettera inviata il 6 dicembre 1988). Il 19 aprile 1989 una nuova maggioranza formata questa volta da DC (Democrazia Cristiana) e Patt (Partito Popolare Trentino Tirolese) incaricò MARIO MAGNANI di concludere la legislatura.
Mario Magnani più volte Sindaco di Taio
La nuova legge elettorale 1990-2015 Il quinquennio 1990-1995 è caratterizzato ancora da una crisi di Giunta. Le elezioni del 6 maggio 1990 produssero i seguenti risultati: DC 47%, Unione civica 41%, PCI 8%, PSI 4%. A seguito dell'esito elettorale, il 17 giugno 1990, il neo eletto Consiglio Comunale votò alla carica di Sindaco per la seconda volta GINO PERENTHALER la Giunta era formata da DC, PSI con l'appoggio esterno del consigliere Bruno Campadelli rappresentante del PCI. Nel 1993 dopo una nuova sfiducia al sindaco Perenthaler, fu rieletto MARIO MAGNANI che rimase in carica fino al 1995 anno in cui la scelta del Sindaco era per la prima volta ad elezione diretta. L'instabilità amministrativa, che non era prerogativa esclusiva di Taio, portò alla riforma della legge elettorale del 1993 ritenuta inevitabile da tutte le forze politiche. La nuova norma prevede l'elezione diretta del Sindaco e, in caso di sfiducia o dimissioni di questi, l'immediata indizione di nuove elezioni. E così con le elezioni amministrative del 4 giugno 1995 fu eletto a Sindaco direttamente dagli elettori MARIO MAGNANI con una lista civica. Tre anni dopo il 16 dicembre 1998, Mario Magnani si dimise dalla carica e furono indette nuove elezioni, che si tennero il 16 maggio 1999. Fu eletto Sindaco SERGIO BARBACOVI con la lista civica «Comunità Unita» che ottenne 668 voti e 10 seggi. Con uno scarto di appena 13 voti BRUNO CAMPADELLI con la sua lista «Nuova Proposta», risultò secondo con 655 voti aggiudicandosi 3 seggi. A contendersi la poltrona di Sindaco in quella tornata, ci provò anche ITALO GOSETTI con la lista «Aquilone – La porta del cambiamento» che ottenne 365 voti e due seggi.
Nella tornata delle elezioni amministrative dell'8 e 9 maggio 2005 si replicò il duello del 1999 tra SERGIO BARBACOVI alla guida della lista «Comunità Unita» e Bruno Campadelli con la lista civica «Nuova Proposta». Questa volta la spuntò per soli 5 voti BRUNO CAMPADELLI che ottenne 870 voti pari al 50,14% ottenendo 10 seggi, contro gli 865 voti 49,86% riportati da Sergio Barbacovi che acquisì i 5 seggi rimanenti.
Il 16 maggio 2010 i cittadini di Taio furono chiamati alle urne per scegliere il Sindaco e per il rinnovo del Consiglio Comunale. Fu eletto il sindaco STEFANO COVA con la lista «Nuova Proposta» che ottenne 840 pari al 50,36% e 10 seggi in Consiglio comunale. In competizione GIOVANNI COLETTI con la lista «7 Insieme» guadagnò 828 voti pari al 49,64% per i restanti 5 seggi. Questa la composizione della nuova Giunta comunale e del nuovo Consiglio comunale:
Dopo quasi 90 di vita, il 1° gennaio 2015, finì la storia politico-amministrativa del comune di Taio. Da quella data iniziò ufficialmente il Comune di Predaia che fino alle elezioni amministrative del maggio dello stesso anno, fu guidato dal commissario straordinario MARCO ENDRIZZI già sindaco di Vigo di Ton. A contendersi la poltrona di primo sindaco di Predaia furono due candidati Stefano Cova (già sindaco di Taio) e Paolo Forno (già sindaco di Coredo). Fu eletto quest’ultimo che ottenne 2.235 voti pari al 56,84%. Fotografie
Il blasone del Comune di Taio
Sergio Barbacovi Sindaco di Taio dal 1999 al 2005
Bruno Campadelli Sindaco di Taio dal 2005 al 2010
Italo Gosetti candidato sindaco nelle elezioni del 16 maggio 1999
Giovanni Coletti candidato sindaco nelle elezioni del 16 maggio 2010
Stefano Cova ultimo sindaco di Taio eletto il 16 maggio 2010
Marco Endrizzi Commissario del comune di Predaia prima delle elezioni del 2015