Dopo la triste parentesi della pandemia di Covid-19 tornò il Carnevale a Tuenetto sempre nel nome del motto “Magnàn e bevén tuti contènti, ancia chéi che è senza dènti!”.
Gli organizzatori della manifestazione, i giovani del Comitato Sagre, complice la giornata non all’altezza di quelle precedenti molto soleggiate, ma comunque tiepidamente primaverile, centrarono l’obiettivo annunciato alla vigilia: rimettere in moto la macchina per riportare il Ciarneval de Tuenet ai fasti del passato.
L’ultima domenica di carnevale cadde il 19 febbraio e già al mattino presto ribollirono, nella cucina presso la casa sociale, i preparativi per il pranzo comunitario. Il menù rispettò la tradizione: pasta al ragù e hamburger con fagioli, piatto unico innaffiato da ottimo vino rosso e, come si dice, dulcis in fundo, gli immancabili gróstoi; per finire il caffè debitamente corretto con la grappa.
Coriandoli, stelle filanti, musica e tanta voglia di stare insieme: i colori e l’allegria del Carnevale tornarono ad animare la frazione di Tuenetto. Parecchie decine di persone, anche dei paesi vicini, si ritrovarono in piazza per godere dello spettacolo delle numerose mascherine. A seguire tutti a tavola ad assaporare le prelibate pietanze carnascialesche. Dopo il lauto pranzo, tutti si concentrarono sulle schede della tombola, con ambi, terne, quaterne e cinquine tutte rumorosamente sottolineate dai gridolini dei vincitori e i mugugni dei perdenti, ma con tanta armonia. La tombola fu vinta da una giovanissima bambina di Priò.
L’occasione fu sfruttata da coloro che, a causa della frenesia della vita quotidiana, vollero scambiare qualche parola con chi non si vedeva più così spesso. Insomma ci fu tutto quello che occorre al carnevale che, nonostante le potenti trasformazioni della società, resistette e anzi si rinvigorì.