Il Comitato sagre Tuenetto, le origini

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Storico marchio del Comitato sagre

Il Comitato Sagre Tuenetto è un’associazione spontanea che solo negli ultimi anni si è dotata di un consiglio direttivo e per questo non c’è una data precisa di fondazione. Il sodalizio ebbe origine alla fine degli anni settanta su iniziativa di Livia Coletti e Maria Mattarei che vollero coinvolgere i paesani nel Carnevale. In quegli anni si teneva il martedì grasso. La festa consisteva essenzialmente nella preparazione di un pranzo comunitario a base di pasta asciutta che si consumava, tempo permettendo, sulla piazza. In caso di maltempo la festa si teveva nell’ex segheria dei fratelli Melchiori Luciano e Danilo «frìgoi» che all'epoca affacciava sulla piazza o nel garage della signora Livia. A conclusione del pasto tanti si ritiravano nelle cantine per una allegra bicchierata con gli amici. Il carnevale di Tuenetto era tutto qui, ma non era poco, giacchè i paesani potevano, seppur soltanto per quel giorno, stare assieme in compagnia e soprattutto in allegria. Già in quell'epoca era abbastanza marcata la tendenza all'asocialità anche in un paesino piccolo come Tuenetto e l'occasione offerta dal carnevale rigenerava l'innato bisogno di rapportarsi con gli altri.
Il Comune di Taio, attraverso il consigliere di Tuenetto (all’epoca Luciano Melchiori «frìol» e in seguito Dino Melchiori «dei Péri») stanziava una certa somma che serviva a coprire le spese maggiori.
La presenza in paese di don Adelio Frasnelli di Mollaro che, una volta pensionato, si era ritirato nel paese natale e provvedeva a dir messa a Tuenetto ogni sabato sera, fu determinante a dare un caloroso incoraggiamento al gruppo di persone che organizzava quei ritrovi collettivi in paese, gruppo che conservava però sempre il carattere della spontaneità e genuinamente aperto a tutti.
Con don Adelio come guida si organizzarono non solo i carnevali, ma sempre meglio e con più solennità anche le feste religiose con le relative sagre. Fu lui a sovrintendere nel 1984, l’organizzazione dei festeggiamenti per il centenario della sagra della Madonna. Fu in quella occasione che il Comitato, pur ancora privo di atto costitutivo ufficiale, si strutturò meglio e perfezionò la programmazione delle feste paesane.

Così iniziò a definirsi «Comitato Sagre Tuenetto» e da allora non mancò mai di organizzare ogni evento a Tuenetto. A partire dai primi anni '90 si cominciò ad introdurre nel programma altre attività di tipo sportivo e culturale. Tutti ricordano le epiche sfide calcistiche che si ingaggiavano con squadre di altri paesi vicini. Celebre la vittoria contro la squadra di Tres giocata sul campo avversario il 16 agosto di un anno imprecisato degli anni settanta: sotto di due reti, il «Tuenetto - Miniera san Romedio» riuscì nell'impresa di capovolgere il risultato a proprio favore. Il trionfale ritorno in paese della squadra vittoriosa, dove si stava svolgendo la tradizionale sagra di san Rocco, fu annunciato via radio, grazie agli apparecchi rice-trasmittenti di Luciano Melchiori Dòro. Gli eroi furono accolti dalla folla festante sulla piazza e per buona parte della notte fu bisboccia.

Una svolta si ebbe con gli spettacoli teatrali, le mostre fotografiche e d'arte e finanche film con attori rigorosamente reclutati in paese, che caratterizzarono le sagre estive a Tuenetto. Parodiando celebri serie televisive, la popolazione si divertiva ad assistere a questi spettacoli auto prodotti. «Per en per» è il capolavoro di questa produzione filmica: con la regia di Maurizio Melchiori dei Ròchi e le riprese fatte da Ezio Melchiori Biàn la storia ricca di imprevisti e situazioni comiche, racconta di una intricata faccenda paesana con tanto di omicidio seguito da altri inquietanti delitti che il commissario Sesìn (interpretato da Alberto Melchiori Biàn) è chiamato a sbrogliare.

Sul finire degli anni novanta, una nuova generazione prese le redini del Comitato Sagre e introdusse idee ancor più moderne. Favoriti dalla disponibilità della «Casa Sociale» poté proporre iniziative di grande svago per il paese. La tradizionale festa di carnevale, nel frattempo spostata dal martedì grasso all’ultima domenica, divenne più ricca, sia come offerta di divertimento che di partecipazione.
Nei primi anni del nuovo millennio, in occasione del Carnevale si introdusse la pubblicazione de La Ciabia foglio satirico che prendeva in giro i paesani. Nel periodo estivo si allestivano alla buona spazi all'aperto per proiezioni di film.

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Manifesto del carnevale 1988

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La locandina del carnevale 2002

La festa paesana più sentita rimane tuttora quella di san Rocco protettore della villa. Non si contano le invenzioni di quel «Comitato» composto da persone che oggi appartengono alla generazione dei nonni. Per tanti paesani parole come «Radio Tuenetto International», o «Caacs Bar», evocano anni di spensieratezza e di spiccata creatività. «Radio Tuenetto International» altro non era che musica e parole diffuse nel minuscolo paese mediante potenti amplificatori (messi a disposizione da Luciano Melchiori «Dòro»), un gioco che divertiva immensamente i giovani e meno giovani di allora. Il Comitato Sagre evolveva con sempre nuove proposte. È del 1993 la messa in scena del monologo «L'è ancia fazil esser straci dopo 'n dì passà a laorar»: quattro quadri scritti da Maurizio Melchiori Ròco e recitati da Alberto Melchiori Biàn. Lo spettacolo fu rappresentato la sera del 16 agosto 1993 davanti alla chiesa di Tuenetto, l’autore, Maurizio Melchiori, residente a Trento, volle esprimere l’amore per il paese d’origine di entrambe i suoi genitori e luogo privilegiato della sua infanzia e giovinezza. Il suo perfetto “noneso” era viziato - diceva lui - da un'inflessione che tradiva la parlata «de zità» e per questo pensò di rivolgersi ad Alberto Melchiori Biàn, nato e cresciuto nel paese, di prestargli la voce per declamare il suo lavoro con una pronuncia più “giusta”. La proposta venne accolta, seppur con qualche perplessità iniziale (nessuno aveva mai calcato un palcoscenico), con un crescente entusiasmo a mano a mano che le prove mostravano che si trattava di un'opera che rispondeva alle nostre idealità di giovani che erano appena entrati nell'età adulta. La recita prevedeva un allestimento scenico e per questo furono coinvolti Ezio Melchiori che possedeva, per l’epoca, una strumentazione audio e video di tutto rispetto; Ezio procurò l’impianto di diffusione vocale predispose le luci e curò in ogni dettaglio la registrazione audio-video della recita.
L’allestimento scenico era costituito di grandi quadri a olio dell’artista di Tuenetto Luigino Paoli che rappresentavano gli antenati della sua famiglia in costumi settecenteschi il tutto sullo sfondo della chiesa di San Rocco. Fu un evento assai gradito dai paesani e dai turisti presenti nella zona: una rappresentazione semplice, spontanea, schietta che a diversi anni di distanza non ha perso il significato del suo messaggio.

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San Rocco 1997: allieta la serata l'orchestra «Design»

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Nel 1999 si propose il «Karaocco di san Rocco»

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Nell'edizione del 2000 una novità: il Teatro dei piccoli

S'è detto sopra che a Tuenetto durante la sagra di San Rocco tra le variegate offerte di svago, una parte assai importante la ebbero le epiche sfide di calcio tra la via di san Rocco e la via dei Campi.
L'idea di arricchire la sagra con questa specie di "Palio di Tuenetto", fu di Paolo Pippa ex calciatore, ex allenatore e irriducibile amante dello sport del pallone. Le sfide erano preparate con adeguata cura. Ciascun capitano delle due compagini si premuarava di formare la propria squadra attingendo forze anche da fuori paese. Le formazioni erano pubblicate con una settimana di anticipo sulla data del 16 agosto giorno in cui si teneva la partita. Il risultato era irrilevante, ma ciò non escludeva un acceso agonismo tra gli avversari.


«Tuenetto mon amour»
Fotografie di Maurizio Melchiori (15-16 agosto 2001)