Domenica 11 febbraio 2024



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Giornata piovosa l'ultima domenica di carnevale che cadde quest'anno l'11 febbraio.
Magnàn e bevén tuti contènti, ancia chéi che è senza dènti!”, seguitò ad essere il proverbiale adagio del carnevale di Tuenetto.
L'organizzazione fu affidata, come da tanti anni, al gruppo di giovani che portano avanti ancora con lodevole entusiasmo l'opera del Comitato Sagre.
Il programma della festa con le proposte più classiche: la chiassosa mascherata, e non solo dei più piccoli, il pranzo comunitario a base di pasta al ragù e hamburger bagnati da ottimo vino, caffè con gli immancabili grostoi, il pomeriggio di giochi con la Gran Tombola a farla da padrona.
Quasi 200 gli astanti che presero posto sui tavoli imbanditi nella casa sociale a causa della pioggia che cadde leggera e fredda per tutta la giornata. Tante le famiglie al completo.
Come programmato, complice la pioggia che teneva tutti al coperto, si tenne la partecipatissima gran Tombola.
Al termine tutti felici si diedero appuntamento per il successivo martedì 13 febbraio alle feste di fine carnevale.

In mattinata si assistette ad una singolare disfida verbale tra coloro che giuravano spocchiosamente che i crauti si dovessero cuocere con l'acqua e altri che asserivano, con altrettanta arroganza, che i crauti dovessero esser cucinati con la poca acqua che essi stessi rilasciano durante la cottura. La diatriba, dapprima condotta con retorica bonaria, divenne sempre più dialettica infuocata fino al punto che si dovette intervenire per calmare gli animi accesi.
Un buontempone che aveva partecipato alla disputa e che s'era sentito in dovere di intervenire con la sua sapienza culinaria, ottenne quasi di provocare una rissa. Fortunatamente l'evenienza fu elusa sul nascere dall'irresistibile effluvio che promanava dalla cucina ove ormai da ore sobbolliva il ragù che era in procinto di unirsi, come in un amplesso, alla fumante pasta. Tutto si placò e si rise contenti e ben presto ci si scordò di come sia più ortodossa la cottura dei crauti.

Al mattacchione non mancò lo spunto per comporre una «rimèla» così da lasciare ai posteri l'ardua sentenza se i crauti devonsi cuocere con l'acqua oppure senza.

Ascolta la «rimèla»

FOTOGRAFIE
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